Quarantuno ex consiglieri comunali devono al Comune di Carrara oltre 400mila euro di soldi pubblici: una indennità di funzione recepita, a quanto pare, impropriamente. E’ una delle questioni trovate nascoste, tra i cassetti del Comune, dal Movimento 5 Stelle, che governa la città di Carrara da meno di tre mesi. La giunta di Francesco De Pasquale ha quindi approvato una delibera con cui si procederà al recupero dell’ingente somma che verrà poi investita tutta nella sicurezza delle scuole cittadine.

Gettone o indennità Il caso risale al 2003,quando l’allora sindaco di Carrara, Giulio Conti (all’epoca nei Ds) firmò una delibera di giunta con cui si prevedeva, anche per i consiglieri del Comune di Carrara, di equiparare i gettoni di presenza, dovuti per la partecipazione a consigli comunali e commissioni, ad una indennità di funzione. Carrara non si inventò nulla: a prevederlo fu l’articolo 82 del Tuel, adottato da molti comuni italiani. A Carrara l’indennità di funzione fu calcolata su un forfet delle sedute e delle commissioni svolte nel corso dell’anno precedente, considerando una media di 100 euro per la partecipazione ad ogni consiglio comunale e 53 euro per quella alle commissioni. Nella delibera, la numero 56 del 2003, fu comunque specificato che, qualora i consiglieri non avessero partecipato a tutte le sedute previste, avrebbero dovuto restituire il denaro incassato puntualmente a fine mese. «Questo- secondo il sindaco 5 Stelle De Pasquale- non è mai avvenuto. Le passate amministrazioni se ne solo lavate le mani e il debito negli anni è cresciuto».

Il debito pubblico Ammonta a 407.082,47 euro la somma che il Comune di Carrara deve adesso recuperare da 41 consiglieri comunali, che hanno occupato i banchi dell’assemblea cittadina dal 2004 al 2007 (giunta Giulio Conti, Ds) e dal 2007 al 2008 (giunta Angelo Zubbani Psi), anno in cui poi cambiò la normativa e non fu più possibile tramutare il gettone in indennità. Secondo i conti dell’amministrazione pentastellata i 41 consiglieri hanno incassato, negli anni, indebitamente tra i 900 euro e i 26mila euro in più rispetto alla loro effettiva attività in Consiglio comunale. La lista è lunga: di 47 consiglieri, tre sono stati eletti anche all’ultima tornata elettorale, due sono deceduti, sei hanno saldato e 41, appunto, devono somme più o meno grandi. Qualcuno ha un debito di 26mila euro, in tanti superano i 10 mila. C’è un consigliere che ha chiesto al Comune di poter rateizzare la somma dovuta, proponendo un piano da 124 tranches, da 200 euro l’una, da estinguere in 10 anni.

Il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale

Il recupero delle somme Va detto che nel 2009, 2011 e 2016 dagli uffici comunali erano partiti solleciti, verso i 47 consiglieri, per la messa in regola delle somme dovute, lettere evidentemente non ascoltate. Per recuperare l’ingente somma, invece, la giunta guidata dal sindaco De Pasquale ha approvato ieri una delibera con cui si dà mandato all’avvocatura del Comune di «attivare ogni e più opportuna azione giudiziale o stragiudiziale – è scritto nell’atto – volta a ottenere il pagamento delle somme indebitamente percepite a titolo di indennità di funzione».

Il sindaco: «Città e cittadini hanno bisogno di queste risorse» «Fino a oggi – spiega il sindaco – questa situazione era rimasta nascosta all’interno dei cassetti di Palazzo Civico, e le amministrazioni precedenti avevano fatto praticamente nulla, al di là di un paio di lettere, per poter riscuotere il dovuto. La nostra intenzione, scritta nella delibera approvata, è ovviamente quella di recuperare al più presto questi 400mila euro. Rivolgo quindi un appello ai consiglieri ad attivarsi per poter saldare il proprio debito. La città e i cittadini di Carrara hanno bisogno di queste risorse, che abbiamo deciso di investire per la messa in sicurezza delle scuole della nostra città. Una ragione in più che dovrebbe spingere questi consiglieri ad attivarsi quanto prima per rientrare dal proprio debito».