«Il confronto con Cevital è sempre stato franco e da parte nostra è stato fornito ogni possibile supporto», ma «la mancanza di attendibilità degli impegni assunti da Cevital, confermati anche dalle difficoltà riscontrate in queste ultime settimane, sono difficilmente accettabili e superabili. Per questo ritengo sia prossimo il momento di ricercare soluzioni alternative». Lo ha affermato il Ministro dello Sviluppo Carlo Calenda in merito alla situazione dell’ex Lucchini di Piombino.

La prossima settimana una nuova riunione Il Ministro ha convocato nella prossima settimana una riunione con l’amministratore delegato della società e si riserva la successiva convocazione delle organizzazioni sindacali. Lo scorso 30 giugno, ricorda il Ministero, era stato infatti firmato tra il gruppo Cevital e il Commissario straordinario della Lucchini un addendum al contratto di compravendita che prevedeva la prosecuzione per ulteriori due anni del regime di sorveglianza del Ministero sull’attuazione della vendita; la rimodulazione temporale degli obblighi di Aferpi, con un primo step che prevedeva la ripresa dell”attività di laminazione per le rotaie entro agosto 2017; l’individuazione, entro il mese di ottobre, di una partnership per la parte siderurgica del Progetto Piombino o in alternativa la presentazione di un piano industriale, con evidenza delle fonti di finanziamento. Il Ministero dello sviluppo economico rileva che «l’inadempimento relativo al mancato riavvio del treno rotaie, accompagnato dalla mancata comunicazione di un piano di approvvigionamenti per la ripresa delle attività, sia una manifestazione della gravità della situazione in cui si trova l’azienda e considera che ciò lasci temere il complessivo inadempimento della totalità degli impegni assunti».

Fusco (Uilm Livorno): «Era Cevital può considerarsi al termine» «Le parole di Calenda sono chiare e manifestano quello che i sindacati stanno denunciando già da qualche settimana» ha sottolineato Lorenzo Fusco, della segreteria provinciale della Uilm di Livorno, commentando le affermazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Calenda che ha giudicato prossimo il momento di ricercare soluzioni alternative dopo che il commissario della Lucchini in amministrazione straordinaria Pietro Nardi ha formalmente contestato l’inadempimento degli obblighi assunti da Aferpi e Cevital. «Con accordo con un nuovo partner, o anche senza accordo, – ha proseguito il sindacalista – è chiaro ormai che l’era Cevital in siderurgia può considerarsi al termine. Adesso il ministro acceleri per verificare che le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi sulla stampa riguardo all’interesse di importanti gruppi siderurgici mondiali per lo stabilimento di Piombino e che prevedono il ritorno alla produzione di acciaio siano concrete. Inoltre ci aspettiamo ora una convocazione urgente al ministero perché anche il sindacato vuol essere parte attiva di una partita sulla quale si sta giocando il futuro di un intero comprensorio».