E’ stato approvato la scorsa notte, a larga maggioranza alla Camera, il decreto vaccini che tanto ha fatto discutere negli scorsi mesi in tutta Italia e che nelle ultime settimane aveva portato anche diverse centinaia di persone a scendere in piazza per protestare contro il suo ‘varo’ che impone una obbligatorietà su larga scala sia per i neonati, che per chi frequenta gli istituti scolastici. Un decreto quello sui vaccini che aveva visto fra i sostenitori anche e soprattutto diversi rappresentanti della Toscana con in prima fila l’assessore alla Sanità, Stefania Saccardi. «Direi che si può parlare di una vittoria anche della nostra regione con l’approvazione del decreto vaccini da parte del Parlamento perchè noi avevamo già approvato in Giunta mi pare a gennaio scorso una proposta di legge che sostanzialmente ricalca il provvedimento che il Governo ha fatto in relazione agli asili nido e alle scuole materne -ha raccontato l’assessore Saccardi-. Noi ci avevamo messo anche la vaccinazione alla meningite perchè questa è una delle battaglie che noi abbiamo fatto come regione Toscana considerati anche i dati che riguardano il nostro territorio».
Malattie non hanno confini «Noi siamo quindi contenti come Regione che la nostra idea sia stata poi diffusa a livello nazionale – ha aggiunto Saccardi -, che risponde anche ad un criterio diciamo di razionalità perchè su un tema così delicato come le vaccinazioni o la salute, i confini regioni sono confini che non esistono e quindi era necessario una normativa nazionale perchè su un tema come questo non ci fossero dieci modalità diverse di disciplina diversa da una regione ad un’altra. Le malattie non si fermano con i confini geografici, quindi era necessario che su questo argomento ci fosse una disciplina nazionale perchè tutto il Paese si regolasse in un unico modo».
Ma non tutti sono d’accordo Nel frattempo ieri pomeriggio circa seicento persone si sono ritrovate in piazza San Lorenzo a Firenze per dire ‘no all’obbligo dei vaccini’. La manifestazione è stata convocata dal Comitato per la libertà di scelta vaccinale. Nel documento con cui era stata convocata la manifestazione si spiegava che la fiaccolata voleva manifestare ancora una volta il «dissenso verso un decreto che comprime fortemente le libertà individuali e confligge con altri diritti garantiti dalla Costituzione».