La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Toscana ha deliberato la parificazione del rendiconto regionale 2016, a eccezione delle poste contabili relative ai progetti europei Cert-Ent e T-Net, considerate peraltro di «importo modesto» dalla Procura. L’esercizio si è chiuso con un risultato finanziario negativo per 167,08 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai -620,72 milioni del 2015. Il disavanzo sostanziale risulta pari a 3.024,76 milioni, in calo del 13,7% rispetto al 2015. L’ammontare complessivo del debito al 31 dicembre 2016 è pari a 1.942,43 milioni, in calo rispetto ai 2.046 milioni del 2015 e ai 2.164,5 milioni del 2014.
«E’ una situazione in miglioramento, ma va attentamente monitorata», ha affermato il consigliere di sezione Paolo Peluffo, ricordando che «la Toscana ha fatto degli investimenti sulla base di mutui che non ha acceso: pur di non aprirli, e aumentare l’indebitamento, ha utilizzato le somme disponibili nella cassa. Questo, con la nuova normativa sul debito introdotta con l’innovazione costituzionale del 2012, ha creato problemi». Del disavanzo toscano, ha spiegato Peluffo ai cronisti, «la parte più rilevante, di oltre un miliardo di euro è relativa alla sanità, e c’è una parte importante sulle anticipazioni che il governo concesse col decreto 35 sempre in materia sanitaria, e stiamo parlando di oltre la metà di questi 3 miliardi di indebitamento. Però la Regione è in grado di farvi fronte, e il fatto che rispetto all’anno scorso la situazione sia migliorata di oltre 500 milioni lascia ben sperare».
Per il consigliere di sezione, oggi in Italia «la Regione con le maggiori difficoltà sotto il profilo finanziario è il Lazio, la seconda è il Piemonte, la terza è la Sicilia e poi c’è la Toscana. Ogni Regione ha una ragione diversa per cui trova in una situazione critica: sostanzialmente la Toscana è la quarta Regione col peggiore disavanzo in Italia, però è un disavanzo a fronte di investimenti che per fortuna sono stati completati».