Una mattinata dedicata alla commemorazione del 70esimo anniversario dell’esplosione del Panigaglia, la nave ausiliaria porta munizioni della Marina Militare esplosa la mattina dell’1 luglio 1947 nelle acque dell’Argentario antistanti Santa Liberata. E’ quella che si è svolta nei giorni scorsi a Monte Argentario con la deposizione di una corona d’allora in mare per commemorare i 3 ufficiali e 61 marinai che persero la vita nell’esplosione delle oltre tonnellate di 300 munizioni che la nave trasportava.
Di quella tragedia rimase un solo sopravvissuto liberato dallo spezzone di poppa Salvatore Somma, con gravi ferite ed ustioni in varie parti del corpo. Dell’equipaggio si salvarono, in quanto in quel momento a terra, il tenente di vascello comandante, il sergente radiotelegrafista, il sottocapo furiere, un infermiere ed un marinaio. Tra le maestranze civili decedute vi fu un solo santostefanese, il capobarca Armando Loffredo. Si trovava sul barcone accostato al Panigaglia sul quale, nel momento dell’incidente, venivano trasbordate le munizioni.
Gli abitanti di Porto Santo Stefano dedicarono, su una chiesetta a Santa Liberata, una lapide dedicata alla santa, a ringraziamento per il loro scampato pericolo e di suffragio per le vittime. A ricordo del Panigaglia e di quanti perirono in quel giorno d’estate rimane un’ancora con un tratto di catena sulla foce del Canale della Peschiera, a Santa Liberata.