Ultime ore prima del ballottaggio a Lucca tra il candidato del centrosinistra e sindaco uscente, Alessandro Tambellini, e quello del centrodestra ed ex caposervizio de La Nazione di Lucca, Remo Santini. E ultime ore di quella che passerà alla storia come una delle campagne elettorali più infuocate mai vissute dal capoluogo toscano. A separare i due candidati poco più di un migliaio di voti (1008 per la precisione): Tambellini, infatti, ha ottenuto a un primo turno che ha visto vincere l’astensionismo (solo il 49,36% degli aventi diritto ha votato), il 37,49% delle preferenze, mentre per Santini ha votato il 34,96% dei lucchesi.

Alessandro Tambellini

No agli apparentamenti Nessuno dei due candidati ha scelto di apparentarsi con altre liste che si erano presentate al primo turno, ma ambedue hanno ricevuto endorsement da parte di formazioni politiche e civiche che correvano per la carica di primo cittadino. In particolare, se da una parte Santini può contare sull’appoggio indiretto di Casa Pound il cui candidato, Fabio Barsanti ha ottenuto il 7,84%, Tambellini ha ricevuto l’appoggio di Donatella Buonriposi (5,15%), anche se nelle liste che hanno sostenuto il Provveditore agli studi non sono mancati dei distinguo anche molto netti. Barsanti, da parte sua, non ha invitato esplicitamente a votare Santini, bensì ha semplicemente dato indicazione di non votare Tambellini. Libertà di scelta, invece, in casa Pentastellata: Massimiliano Bindocci, candidato del Movimento Cinque Stelle – che si è fermato al 7,55% – ha detto fin da subito che sarebbe andato a votare, ma non ha specificato per chi e, come di costume del Movimento, ha lasciato piena libertà ai suoi di fare la scelta che ritengono migliore. Non pervenute indicazioni invece né dall’ex presidente del Consiglio comunale di Lucca, Matteo Garzella (4,03%), candidato sostenuto esclusivamente da liste civiche, né da Marina Manfrotto (2,35%), esponente della sinistra né da Ilaria Quilici (0,64%) della Lega Toscana, che non si sono espressi in questi giorni di campagna elettorale per il ballottaggio.

Il candidato Remo Santini

Campagna elettorale infuocata Gli ultimi quindici giorni di campagna elettorale hanno visto, giorno dopo giorno, un sempre maggiore inasprimento dei toni, fino a dimenticare quel ‘garbo’ che viene tanto sbandierato quando si parla di Lucca e dei lucchesi. Sempre più spesso, invece di parlare di programmi e progetti, si è scesi sul campo personale, con attacchi fatti appositamente per colpire la persona e non le idee. Tifoserie – soprattutto da parte del centrodestra – più da ultrà da stadio che non da agone politico, hanno portato la discussione verso una deriva spesso poco civile. E, soprattutto, verso l’occasione persa di confrontarsi su temi realmente importanti per la città, uscendo dalla demagogia, a favore della concretezza.

I temi più trattati e quelli ‘spariti’ Tra i temi che si sono evidenziati come centrali in questa campagna elettorale per ambedue i candidati sicuramente c’è quello di una maggiore attenzione e cura alla periferia del comune, spesso trascurata a vantaggio del centro storico. E, poi, la sicurezza, la questione degli immigrati, il commercio e il turismo. Su questi temi, Tambellini e Santini si sono spesso confrontati, anche pubblicamente, durante questi 15 giorni, evidenziando visioni sostanzialmente diverse per le soluzioni proposte. Tambellini ha rivendicato quanto già fatto durante il primo mandato, mentre Santini è apparso spesso più impegnato nello smontare quanto affermato dal contendente, che non nel dare una sua visione personale dei singoli problemi.   L’argomento meno trattato, sicuramente, è stato quello della cultura, che, anche negli ultimi dibattiti pubblici, è decisamente scomparso dalla discussione.

Battaglia all’ultimo voto Quella di domenica si preannuncia come una battaglia veramente all’ultimo voto. I numeri, d’altronde, sono abbastanza chiari: la forbice è tale per cui il risultato non può essere scontato né dall’una né dall’altra parte. E’ abbastanza probabile che, al termine dello scrutinio, chi si troverà a sedere sulla poltrona di sindaco di Lucca vi sarà arrivato grazie a pochi voti di differenza rispetto all’avversario. E’ anche in considerazione di questo dato che tutti e due i candidati hanno preferito un approccio molto ‘porta-a-porta’ in questa fase e che si sono moltiplicati gli appelli affinché le urne non vengano disertate: è proprio il voto di coloro che non sono andati a votare nel primo turno, quello fondamentale per tutti e due i candidati che si sono impegnati a cercare di intercettare gli astenuti.