Sono passati solo due giorni dalla grande manifestazione di Volterra che ha visto 2500 persone scendere in piazza per difendere il proprio presidio ospedaliero, su sollecitazione del sindaco Marco Buselli che per protesta è rimasto tre giorni e due notti sulla torre civica; solo una settimana invece dalle parole di fuoco del sindaco di Montevarchi in Valdarno, Silvia Chiassai, contro Asl e Regione definite “inaffidabili”. E oggi un altro focolaio di protesta si apre per la Regione e il sistema sanitario toscano. A esprimere il proprio disappunto sono ancora i sindaci che chiedono di passare «dalle parole ai fatti». Nodo del contendere, questa volta, è il reparto di senologia, ma anche investimenti non più rinviabili secondo i primi cittadini. A parlare è Paolo Omoboni, presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello e sindaco di Borgo San Lorenzo.
«Di recente è stata affrontata la riorganizzazione del servizio disposta dall’Azienda sanitaria con la concentrazione dell’attività chirurgica per il tumore al seno nello stabilimento ospedaliero di Santa Maria Annunziata a Firenze che insieme a quello di Borgo San Lorenzo fa parte dello stesso presidio ospedaliero. E “il territorio esprime forte preoccupazione per la decisione presa – sottolinea Omoboni -. Una decisione che riguarda una questione così delicata e sensibile avrebbe richiesto preventivamente un confronto con gli amministratori locali, la Società della Salute. A chi di dovere è stata espressa chiaramente la nostra disapprovazione per la decisione, ora lo facciamo pubblicamente. Perché non ci devono essere dubbi».
In seguito alla riorganizzazione disposta dall’Azienda sanitaria Usl Toscana Centro, l’ospedale di Borgo San Lorenzo mantiene – «e deve mantenere» avvertono gli amministratori locali – tutte le attività di prevenzione senologica e gli esami diagnostici, i controlli e le terapie post intervento, mentre per gli interventi, per l’area Mugello come per altre, il centro di riferimento chirurgico sarà Santa Maria Annunziata.
Per il presidente e la giunta: “L’impegno nel presidiare e salvaguardare i servizi sanitari nel nostro territorio e la qualità degli stessi è quotidiano, spesso invisibile, ma c’è e mai mancherà. A questo punto diventa non più rinviabile concretizzare investimenti e progetti per l’Ospedale del Mugello – sottolineano -, dove anche il nostro presidio diventi punto di riferimento per alcune attività e quindi attrattivo in termini sanitari e professionali. L’ospedale è fondamentale per il territorio, è fondamentale per la salute dei suoi abitanti e rappresenta una priorità. Noi amministratori locali vogliamo un ospedale che funzioni e possa funzionare al meglio per la salute dei nostri cittadini. Questo deve essere chiaro a tutti ed auspichiamo che – proseguono – decisioni prese a senso unico, in un’ottica di collaborazione, non si debbano ripetere”. Afferma infine il presidente Omoboni: “Questo territorio pretende un ospedale che funzioni, che sia in grado di assicurare ai cittadini servizi e standard qualitativi come altri ospedali. Sia chiaro: la salute dei cittadini viene prima di tutto. E se dovessero servire azioni di protesta, faremo anche quelle”.