Conclusa la prima tornata elettorale a Lucca, già si guarda al ballottaggio del 25 giugno che vedrà contrapposti il candidato del centrosinistra, Alessandro Tambellini – appoggiato da 5 liste – e quello del centrodestra, Remo Santini, supportato dai partiti tradizionali della parte politica rappresentata e da due liste civiche.
Astensionismo Il dato che spicca maggiormente a Lucca, però, è quello legato all’astensionismo. Non è andato a votare nemmeno il 50% degli aventi diritto: il dato infatti si ferma a 49,36%, che in numeri significa che hanno esercitato il diritto di voto 38mila 408 dei 77mila 819 aventi diritto e, cioè, grossomodo un lucchese su due ha deciso di restare a casa e non recarsi al seggio per scegliere il sindaco. Un dato che sicuramente dovrà far riflettere nei prossimi giorni e che, intanto, ha fatto dichiarare al candidato del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, che un comune dove non vota nemmeno il 50% degli aventi diritto dovrebbe essere commissariato.
Centrodestra e centrosinistra Il testa a testa tra il sindaco uscente Tambellini e lo sfidante Santini è stato serrato e anche il risultato finale vede una forbice decisamente stretta tra i due candidati. Tambellini infatti ha raccolto circa il 38% delle preferenze a fronte di un 35 di Santini (dato delle ore 10 del 12 giugno). Si prospettano adesso altri 15 giorni di serrata campagna elettorale per cercare di allargare o chiudere la forbice e assicurarsi per i prossimi cinque anni la poltrona di primo cittadino. Sicuramente Santini potrà contare sull’appoggio di Casa Pound e del suo quasi 8%: già durante la prima fase di questa campagna elettorale, infatti, Santini aveva più volte dichiarato che Barsanti – il candidato di Casa Pound – era un interlocutore con il quale sarebbe stato interessante interfacciarsi, aprendo, di fatto, una strada a un apparentamento più o meno ufficiale.
Tambellini: «Ci batteremo con tutte le nostre forze perché la città non faccia passi indietro» Tambellini – ricandidato alla poltrone di primo cittadino da Partito democratico, ‘Sinistra con Tambellini’, ‘Lucca Civica’, ‘Lucca per l’Ambiente’ e ‘Generazione Lucca’ – come primo dato sottolinea quello dell’astensionismo che, secondo lui, «segue la tendenza nazionale: le questioni nazionali hanno allontanato sempre più le persone dalla politica e questo si è riflesso anche sulle elezioni locali». Per quanto concerne il dato elettorale, invece, rileva: «Al momento i lucchesi hanno scelto, mandandoci in vantaggio su Remo Santini. Il calo di gradimento quando si governa in momenti difficili quali quelli che viviamo noi adesso è fisiologico, inoltre, ho scontato una campagna elettorale interamente giocata contro il sottoscritto: mi sono sentito solo contro tutti, con prese di posizione spesso prive di ogni riscontro oggettivo». Ma se questo era il ‘ieri’, Tambellini guarda al ballottaggio con fiducia: «Ci batteremo con tutte le nostre forze perché la città non faccia passi indietro. La vecchia classe dirigente si vuole riprendere Lucca, ma il passato lo conosciamo già, adesso dobbiamo avere il coraggio di continuare la strada di rinnovamento intrapresa e lo possiamo fare solo con il contributo di tutti». Su eventuali apparentamenti, il sindaco uscente è chiaro e afferma che questi si fanno «sui programmi e non sulle simpatie e, pertanto, se ci saranno convergenze sui programmi, se ne potrà parlare».
Santini: «Apro a tutti quegli elettori che con il loro voto hanno voluto dire ‘no’ a Tambellini» E’ soddisfatto Remo Santini, appoggiato da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia e dalle liste civiche ‘SiAmo Lucca’ e ‘Lucca in Movimento’: «A fronte di un crollo dell’affluenza – ha dichiarato – che ha visto Lucca con 10 punti in meno rispetto sia al dato nazionale che a quello provinciale, il fatto di essere così vicini al sindaco uscente ci fa comprendere che la partita è ancora decisamente aperta. Sono felice anche per il risultato che hanno ottenuto le liste civiche che mi hanno appoggiato e che, complessivamente, prendono il 14,8%». In merito a possibili apparentamenti, Santini è chiaro: «Non penso ad apparentamenti di nessun genere, ma apro a tutti quegli elettori che con il loro voto hanno voluto dire ‘no’ ad Alessandro Tambellini. E’ mia intenzione, infatti, fa comprendere agli elettori di Matteo Garzella, di Donatella Buonriposi, di Fabio Barsanti e di Massimiliano Bindocci che se vogliono cambiare, hanno l’opportunità di farlo con il voto del 25 giugno».
I Cinque Stelle e Casa Pound Seguendo un po’ l’andamento nazionale, anche a Lucca il Movimento Cinque Stelle non ha centrato l’obiettivo di porsi come terza forza di governo della città. Il candidato Massimiliano Bindocci, infatti, si è fermato a un 7,5%, sotto Casa Pound. Per Bindocci ad avere influito pesantemente nella partita è stato l’astensionismo. Di segno diverso e improntata alla soddisfazione è invece la reazione al dato elettorale di Casa Pound che arriva terza in questa tornata elettorale. Per Barsanti, il candidato sindaco del movimento di destra, il risultato dimostra come vi sia una forte voglia di cambiamento e come questo cambiamento possa essere rappresentato proprio da una forza marcatamente di destra come quella da lui rappresentata e sostiene che si tratti di un’esperienza pilota anche a livello nazionale.
Gli altri comuni della provincia Gli altri comuni che andavano al voto in provincia di Lucca erano Forte dei Marmi e Camaiore in Versilia, Porcari e Bagni di Lucca in lucchesia. L’unico, oltre al capoluogo, che per dimensioni aveva la possibilità del ballottaggio è Camaiore dove il sindaco uscente, Alessandro Del Dotto – a seguito del riconteggio dei voti – è risultato eletto al primo turno, con una percentuale pari al 50,4%, mentre il candidato del centrodestra, l’ex sindaco Giampaolo Bertola, si è fermato al 35,6%. Una lotta testa a testa che ha tenuto svegli i candidati tutta la notte e che, alla fine, ha premiato Del Dotto, rieletto al primo turno. A Forte dei Marmi si è invece avuto un cambio della guardia: dopo due mandati di Massimo Buratti (Pd), a presentarsi nel segno della continuità è stato il vicesindaco Michele Molino, che però si è fermato al 42,48%, mentre lo sfidante Bruno Murzi ha ricevuto il 44,8% delle preferenze, diventando così sindaco di una delle località-simbolo della Versilia. Gli altri due sfidanti, Gianpaolo Bramanti (Centrodestra; Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e An) si è fermato al 10,92% e Maria Teresa Baldini (Fuxia People) al 2,5%. Due i candidati a Porcari: Leonardo Fornaciari (lista civica afferente al centrosinistra) e Riccardo Giannoni (lista civica di centrodestra). Anche nella cittadina della Piana di Lucca la lotta è stata sempre molto serrata, ma alla fine la fascia tricolore è andata a Fornaciari che si è attestato a 53,60% mentre Giannoni ha ricevuto il 46,39% delle preferenze. A Bagni di Lucca non ce la fa il sindaco uscente Massimo Betti che per 184 voti in meno, si ferma al 32,52%, mentre Paolo Michelini (lista civica ‘Uniti per cambiare’, afferente al centrosinistra), raggiunte il 37,32%. Dietro arrivano gli altri due candidati, Claudio Gemignani (lista civica di centro destra, con Lega Nord, Fratelli d’Italia e An) che prende il 29,5% delle preferenze e Quinto Bernardi che si ferma all’1,63% dei voti.