Alcuni migranti ospiti Aics e Aig durante l'attività volontaria di pulizia delle sponde dell'Arno, 14 luglio 2016. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI

Migranti impegnati in attività di volontariato e lavori socialmente utili in base a convenzioni stipulate tra associazioni di volontariato e gestori delle strutture di accoglienza, tutto sotto la direzione del Comune, che coordinerà le varie attività affinché i profughi abbiano compiti diversi. È quanto prevede il progetto sperimentale della durata di un anno che prenderà il via a breve grazie all’approvazione oggi in giunta della delibera presentata dall’assessore ad accoglienza e integrazione Sara Funaro. L’atto che dà il via libera alla pubblicazione dell’avviso pubblico rivolto a enti e associazioni del Terzo settore, fa sì che il Comune di Firenze sia tra i primi ad applicare il decreto Minniti sul fronte dell’immigrazione, che tra le varie cose prevede l’impiego dei richiedenti protezione internazionale in attività socialmente utili allo scopo di favorirne l’integrazione nel territorio e nel tessuto sociale.

«Il nostro obiettivo è che il 100% dei migranti che accogliamo in città siano impegnati in attività di volontariato e lavori di pubblico interesse utili sia a loro stessi che alla collettività – ha detto l’assessore Funaro -. È importante che i migranti accolti non siano inattivi perché questo potrebbe avere effetti negativi sul tessuto sociale, pertanto per ovviare a questa situazione riteniamo opportuno incentivare maggiormente percorsi finalizzati a superare la loro condizione di passività attraverso attività varie».

Sara Funaro

«Il coinvolgimento dei migranti in attività volontarie di pubblica utilità svolte a favore delle popolazioni locali – ha concluso Funaro – assicura loro maggiori prospettive di integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese, scongiurando anche l’insorgere di un clima di contrapposizione nei loro confronti».

L’avviso, senza limiti di scadenza, è a cura della Direzione servizi sociali ed è rivolto a cooperative sociali o consorzi di cooperative sociali; associazioni di volontariato e di promozione sociale regolarmente iscritte all’albo regionale; associazioni riconosciute e non riconosciute senza finalità di lucro e senza la possibilità di distribuire in via diretta o indiretta utili agli associati che assicurino il pieno rispetto della libertà e dignità degli associati; Enti morali o Enti religiosi di diritto privato, Enti pubblici economici o società partecipate da Enti pubblici interessati ad utilizzare nella propria organizzazione i soggetti inseriti nelle strutture d’accoglienza. Le attività di volontariato e/o socialmente utili potranno essere organizzate dai soggetti attualmente gestori dei centri di pronta accoglienza gestiti dalla prefettura e dai soggetti gestori dei centri inseriti nel progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Inoltre, gli stranieri possono aderire, in maniera libera e volontaria, ad un’associazione e/o ad un’organizzazione di volontariato.