Ha sottratto oltre 160mila alle casse di un Comune dell’aretino dove lavorava. Per questo la Guardia di Finanza di Arezzo ha eseguito la definitiva confisca di un appartamento e dei conti correnti nella disponibilità della donna, per un valore complessivo di oltre 100.000 mila euro. La dipendente infedele era già stata condannata dal Tribunale di Arezzo a due anni di reclusione (pena sospesa) per i reati di peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

Atti amministrativi alterati e falsificati Le indagini partono nel 2014 quando, a seguito di una segnalazione da parte del sindaco che aveva notato alcuni ammanchi di “Tesoreria”. «L’impiegata approfittando del ruolo di responsabile dell’Ufficio e grazie all’esperienza decennale maturata nel settore contabile – spiega una nota delle Fiamme Gialle – , alterava e talvolta falsificava gli atti amministrativi, inviando telematicamente alla Tesoreria mandati di pagamento nei confronti di propri congiunti oppure ritirando personalmente allo sportello somme per contanti a fronte di richieste di anticipi per servizi vari».