«Dico sempre che tutti noi siamo lo Stato, e la polizia indubbiamente io l’ho sempre avuta accanto, la ritengo la mia famiglia e la vedo come una grande istituzione. Lo Stato ogni tanto traballa, però cerchiamo sempre di venirci incontro: certo ci sono tante cose che non mi piacciono, però ognuno deve fare la propria parte». Così Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, il capo scorta del Giudice Giovanni Falcone, morto nell’attentato di Capaci avvenuto 25 anni fa, parlando oggi a Pistoia, per la tappa toscana di ‘La Memoria in marcia’.

Tappa toscana «Dopo 25 anni – ha aggiunto – aspettiamo ancora la verità, però ognuno di noi deve fare la propria parte, quindi è giusto andare in giro a parlare con i giovani, visto che sono il nostro futuro». ‘La Memoria in marcia’ è un’iniziativa organizzata dall’associazione Quarto Savona Quindici in collaborazione con la Polizia di Stato in occasione del 25/o della strage di Capaci e che prevede il trasferimento, da Peschiera del Garda a Palermo, dell’autovettura su cui viaggiava Montinaro, per rendere omaggio alla sua memoria e a quanti persero la vita nell’attentato. Alla tappa pistoiese, unica in Toscana, hanno preso parte circa 2.000 studenti.