Nervi tesi alla “Cadla”, storica azienda aretina per lo stoccaggio delle merci della rete di grande distribuzione. Mercoledì mattina i dipendenti hanno manifestato fuori del centro che rifornisce i supermercati aretini della linea “Despar”. I dipendenti sono preoccupati e vogliono delle risposte: negli ultimi mesi la situazione sembra essere precipitata, non c’è più lavoro e temono per il loro futuro. La strada dei contratti di solidarietà intrapresa qualche mese fa, sembra non aver funzionato. Per il momento gli stipendi vengono pagati fino all’ultimo soldo ma non si sa quale sarà il futuro dell’azienda. Si parla anche di possibili acquirenti della catena.
Ridotti partite d’acquisto e clienti «Da venerdì è tutto completamente fermo- racconta uno dei dipendenti Cadla – niente merce in entrata, niente merce in uscita. Il nostro magazzino è quasi vuoto, ai minimi storici. In tanti anni di lavoro non mi era mai capitato di vedere una situazione così drammatica». I dipendenti raccontano che nell’ultimo periodo l’azienda avrebbe gradualmente ridotto le partite d’acquisto, diminuendo di conseguenza le fatturazioni e i clienti. Nelle ultime settimane la situazione sembra essersi aggravata causando un vero e proprio stallo commerciale.
Dipendenti regolarmente al lavoro ogni giorno «Lo può vedere anche da sola. I camion sono tutti fermi nel piazzale. Non c’è movimento, non c’è lavoro. Senta che silenzio. Siamo tutti qui al lavoro senza poter lavorare». Sì perché i dipendenti del centro direzionale della Cadla a San Marco entrano al lavoro tutte le mattine, timbrano il cartellino in entrata e in uscita, ma passano otto ore senza poter lavorare, non per scelta, ma per le condizioni di difficoltà in cui si trova l’azienda dei fratelli Giannetti. «Che futuro c’è per noi? Siamo 197 lavoratori, abbiamo tutti una famiglia e un mutuo da pagare. Con i contratti di solidarietà speravamo di aver arginato la situazione, ma a quanto pare è precipitata. Corrono voci di trattative di vendita ma ufficialmente non sappiamo nulla. È questo silenzio che ci fa impazzire».
In giro solo voci e nessuna certezza Quale sia il destino che attende il colosso della grande distribuzione dei fratelli Giannetti ancora non è dato saperlo. Dell’impero Giannetti, potrebbe salvarsi la Duegi Srl (una cinquantina di addetti), la società che controlla i supermercati al dettaglio, in procinto di essere ceduta alla Conad, se la trattativa va in porto. Molto più incerto il destino di Cadla, con i suoi 197 dipendenti. Nell’aria corre la voce di una trattativa con Conad Umbria che dovrebbe rilevare i punti vendita dell’interno, Arezzo compresa, e Conad Tirreno, interessata a quelli della costa, per i supermercati di Duegi.