Che c’entrano Lercio e Spinoza, siti satirici e di parodie giornalistiche, con l’italiano? E webete può essere considerata a tutt’oggi una parola italiana? E petaloso? A questa e altre infinite domande (sindaco o sindaca?) tenterà di rispondere “Parole in cammino”, il festival dell’italiano, e “delle lingue d’Italia” recita il sottotitolo, in programma dal 7 al 9 aprile prossimo a Siena. La città dove San Bernardino predicava nella piazza del Campo in volgare, contribuendo così alla diffusione e nascita della lingua attuale.

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Dante Alighieri

Parole che salveranno il mondo Durante la rassegna, la prima nel suo genere, le scuole coinvolte ma anche i partecipanti potranno proporre un testo originale, in italiano (naturalmente), da cantare, un progetto sulle parole in grado di cambiare il mondo e un contest per tradurre/inventare parole da lanciare via Twitter. È stato reso noto oggi  il programma della prima edizione fortemente voluta da Università per Stranieri di Siena, in occasione delle celebrazioni del centenario della fondazione (leggi), insieme a Regione Toscana e realizzato dall’Associazione “La Parola che non muore” e ideato e diretto da Massimo Arcangeli.

Storie di tante lingue Sarà, assicurano gli organizzatori, un festival in cammino fra passato, presente e futuro sulla nostra lingua, per ricostruire il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro Paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.); dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria,  alle parole “in viaggio”, alle nuove forme del “capitalismo linguistico”, ecc.); dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).

San Bernardino
Prediche di San Bernardino in volgare

Tutti i protagonisti Ricchissimo il carnet degli ospiti, tra accademici, intellettuali, poeti, scrittori, artisti, giornalisti. Ci saranno Sara Bentivegna, Maurizio Bettini, Massimo Cacciari, Ugo Cardinale, Tommaso Cerno, Daniele Chieffi, Michele Cortelazzo, Raffaella De Santis, Ivano Dionigi, Luciano Fontana, Vera Gheno, Francesco Giorgino, Amir Issaa, Leonardo Luccone, Michele Mirabella, Anthony Mollica, Francesco Morace, Mario Morcellini, Stefano Moriggi, Pasquale Polidori, Raffaella Petrilli, Lorenzo Pregliasco, Francesco Sabatini, Igiaba Scego, Marino Sinibaldi, Roberto Sommella, Gian Antonio Stella, Pierluigi Vaccaneo, Massimo Vedovelli, Pier Donato Vercellone, Andrea Vianello, Lello Voce, Zatarra.

I premiati Come già annunciato nei giorni scorsi (leggi) Enrico Mentana sarà premiato per il neologismo “webete” insieme al piccolo Matteo T. e alla sua maestra Margherita Aurora, per “petaloso”, e ad alcuni degli studenti vincitori delle Olimpiadi dell’italiano (in un’iniziativa svolta in collaborazione con il MIUR).

La lingua di Dante, fiorentino che non amava troppo Siena, “risciacquerà i panni” non più nell’Arno ma nella città del Palio per trovare  nuove ragioni per proseguire il cammino nel Terzo millennio. Del resto non sarà un caso se l’Ateneo senese già nel 1588 aveva istituito la prima cattedra di lingua italiana destinata a studenti tedeschi.

maggiori informazioni su www.ilfestivaldellalinguaitaliana.it