Foto Ansa
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Invece che cibo e generi di prima necessità con il piccolo budget (cumulabile) che viene loro assegnato, i migranti di Misericordia Lido di Camaiore, sulla costa toscana, in provincia di Lucca, si sono comprati computer e telefonini. Quando gli addetti l’hanno scoperto e di conseguenza hanno ritirato ai migranti le tessere-spesa, è scoppiata la protesta, costringendo le Forze dell’OIrdine a intervenire e del sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto per cercare di trovare una soluzione.

Stop alla card D’ora in poi – è stato deciso – ai migranti verranno fornite le cose necessarie di prima necessità dagli operatori della Misericordia per evitare il ripetersi di episodi simili. Niente più tessere-spesa cumulabili e spendibili per beni di altro tipo.  Sospesa la distribuzione delle card. A Camaiore comunque si minimizza. «Solo un confronto acceso che però non ha mai valicato i limiti del rispetto tra operatori della Misericordia di Lido e ospiti del villaggio dell’Accoglienza», fanno sapere dal Comune della cittadina costiera toscana. «Il caso – si spiega – è nato in seguito a un’attività di controllo dell’ente del terzo settore sulla gestione delle card prepagate che ha fatto emergere acquisti di categorie merceologiche non comprese nelle direttive ministeriali. La Misericordia ha deciso quindi di non distribuire più le card, ma di mettersi a disposizione per un servizio di spesa e recapito a domicilio così da poter controllare preventivamente gli acquisti. Il sindaco è intervenuto per tentare di mediare e trovare una soluzione che conciliasse l’ossequio delle regole e il rispetto di un momento quotidiano personale come quello della spesa. Al momento – conclude il Comune – le card rimangono bloccate ed è previsto un nuovo momento di confronto ristretto tra migranti e Miselido per intavolare un nuovo sistema di spesa».