vaccino02Un altro caso di morbillo, il secondo in una settimana, è stato diagnosticato in una operatrice del presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Firenze. La paziente è ricoverata nel reparto di malattie infettive del presidio ospedaliero San Jacopo di Pistoia. Era giunta al pronto soccorso dell’ospedale con una dispnea e rash cutaneo. I sanitari hanno subito sospettato che si trattasse di una patologia infettiva ed hanno quindi utilizzato gli idonei dispositivi di protezione individuale e trasferito la paziente in un locale isolato.

«Da soggetti non vaccinati si originano piccole epidemie» La responsabile dell’area aziendale igiene pubblica Maria Grazia Santini spiega che «purtroppo era prevedibile che si verificassero altri casi di morbillo negli operatori sanitari, dopo che nei mesi scorsi altri casi erano stati notificati al Santa Maria Annunziata, che sono anche giovani adulti: la classe di età più colpita da questa malattia». Ormai, fa sapere Santini, «il problema investe tutte le regioni italiane e quindi anche la Toscana; i casi interessano nel 60% persone nella fascia di età tra i 15 e i 39 anni. Le coperture vaccinali nei bambini piccoli, soprattutto per quanto riguarda il morbillo, da anni sono al di sotto del 95%. In Toscana la copertura è pari all’89,1% secondo i dati del 2015, relativi ai bambini nati nel 2013. Si stanno progressivamente accumulando soggetti non vaccinati e quindi non protetti che si ammalano e così il virus continua a circolare – precisa Santini – e si originano piccole epidemie purtroppo anche tra gli operatori sanitari».

L’importanza della vaccinazione Santini ribadisce l’importanza della vaccinazione in coloro che non hanno avuto la malattia, non solo per proteggere se stessi (nella fasce di età più adulte il morbillo può avere anche gravi complicanze) ma anche per proteggere coloro che sono immunodepressi e che sono affetti da gravi patologie e per questo non possono ricevere il vaccino.