_London_EyeCi sono salito, nel 2009, su London Eye – la ruota panoramica di Londra  – ed è stata una esperienza magnifica: non mi sorprendo affatto che ogni anno stacchi oltre 3 milioni e mezzo di biglietti. E trovo dunque intrigante l’idea – ne parlano tutti, è la notizia del giorno – di alzare una ruota panoramica anche a Pisa, perché so benissimo quale bellezza di città e di paesaggio si potrebbe vedere da 50 metri di altezza.

Ma proprio perché l’idea mi piace molto – anche se la collocazione in Via Pietrasantina invece che sui Lungarni è senz’altro penalizzante – ho letto con preoccupazione alcune affermazioni che rischiano di mettere in ginocchio il progetto prima ancora di essere realizzato.

Quella più rischiosa è proprio il parallelismo fra Londra e Pisa. Sono due mondi diversi e non è che se una cosa (la ruota panoramica) funziona a Londra, che ha un area metropolitana di 13 milioni di abitanti contro i 200 mila di Pisa, e sia pure calcolati  a spanne 10 volte più turisti, automaticamente è un successo anche qui. Anzi, tutt’altro. Il rischio di vendere solo qualche decina di migliaia di biglietti sulla ruota è reale, bisogna che il business plan sia molto prudente.

La seconda cosa che stona è quella di dire che questa ruota panoramica a Pisa è un grande progetto turistico. Calma e gesso: è fuorviante spacciare per “turistica”, un’operazione assolutamente legittima, ma puramente commerciale. Dove la differenza sta nell’obiettivo: vendere soltanto biglietti (che è una cosa bella e giusta) o invece generare flussi e attenzione turistica, che richiede modalità, tempi, accordi e strategie molto diverse.  Pensare e dire che i turisti potranno prolungare la loro visita a Pisa solo e soltanto perché c’è la ruota panoramica – in Via Pietrasantina, poi – senza un lavoro specifico dietro, non è realistico.

Terzo e ultimo consiglio: questa ruota panoramica non lasciatela sola, come tanti, troppi altre iniziative pisane. Se vogliamo che sia un’operazione di successo, e non una carnevalata da festa dell’Unità (ormai le ruote le montano anche lì), bisogna che ci sia un serio impegno imprenditoriale, ma anche il sostegno attivo da parte dell’amministrazione comunale, che non può semplicemente dire – come ho letto – “se funziona bene, altrimenti se la smontano”. Un’operazione di questo genere ha successo se non è lasciata sola, ma se diventa strategica in termini di comunicazione, servizi collaterali, collegamenti con la città ed altre attività di coinvolgimento, che sono di competenza del Comune.

Altrimenti si conferma soltanto che di valore “turistico” della ruota si parla ancora soltanto per fare finta di lavorare sulla promozione e l’accoglienza.