taxi«Con il blitz al Senato e’ scattato lo stato di agitazione nazionale della categoria, in ogni citta’ e Firenze ne e’ un esempio. In questo momento di fatto oltre il 90% dei tassisti fiorentini sono fermi. Inoltre abbiamo dato vita ad un’assemblea spontanee in via Simone Martini». Sotto la Prefettura di Firenze, in via Cavour, durante il sit-in organizzato dalle sindacali dei tassisti, Claudio Giudici, presidente di Uritaxi Toscana manda l’aut aut all’esecutivo Gentiloni: «Il governo deve decidere, o sta dalla parte di chi lavora dentro le regole oppure di chi lo fa a dispetto delle norme, in maniera abusiva». In ballo c’e’ l’emendamento Lanzillotta-Cociancich al decreto milleproroghe approvato in commissione Affari costituzionali, che rinvia di un anno, al 31 dicembre 2017, il termine per l’emanazione di un altro decreto, quello affidato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti per contrastare l’abusivismo e per disciplinare i servizi di noleggio con conducente. In pratica l’approvazione dell’emendamento in questione rinviera’ di un anno le norma ‘anti-Uber’ chieste dal pianeta della auto bianche. E cosi’ da Torino a Roma, sono scattate le proteste spontanee dei tassisti.

taxi2«Agitazione avanti finche’ non saranno chiarite le reali intenzioni del governo» «Da anni denunciamo l’abusivismo del settore e i Tribunali ci danno ragione, ma poi- sottolinea Giudici – alla fine politica e istituzioni non fanno applicare la legge. E oggi, dalla sera alla mattina, mentre attendiamo la convocazione del tavolo tecnico, mettono in piedi un blitz con cui stravolgono la normativa di settore». Non solo «la beffa, ma anche una totale mancanza di garbo istituzionale». I tassisti, infatti, «stavano aspettando la convocazione di un tavolo tecnico sulla scorta di una legge delega fatta dal Parlamento, dando al Mit e al Mise il compito di rivisitare la normativa di settore». Se da una parte quindi «siamo gia’ stanchi che ogni due anni si rimetta mano alle regole, nel 2006, nel 2007, nel 2009, nel 2012 con Monti, dall’altra, ed e’ questo il punto, sappiamo che l’intento e’ quello di consentire una sorta di economia parassita e di marca straniera nel comparto». L’approvazione in Senato dell’emendamento che ha acceso la protesta su scala nazionale, «e’ rimandato a stasera. L’agitazione, quindi, anche a Firenze andra’ avanti finche’ non saranno chiarite le reali intenzioni del governo». Se poi arrivera’ il via libera all’emendamento «metteremo in piedi tutte le azioni di protesta tipiche della rivendicazione sindacale», conclude Giudici.