maggio musicale fiorentinoIl Maggio musicale fiorentino riparte da “un patto” sottoscritto tra il Comune di Firenze, la Regione Toscana e i sindacati. Lo annuncia il sindaco Dario Nardella al termine del vertice di Palazzo Vecchio con le parti sociali. «Abbiamo raggiunto l’obiettivo, perché grazie al confronto siamo arrivati a questo accordo». Un’intesa, spiega il primo cittadino, strutturata su tre capisaldi: «Una nuova patrimonializzazione della fondazione; aggrediremo poi lo stock del debito accumulato negli anni, coinvolgendo anche il Governo. Infine costruiremo un modello gestionale nuovo, più agguerrito e allo stesso tempo rivolto all’aumento dei ricavi, con politiche sui giovani, sul turismo, così da avere un teatro sempre pieno». In pratica, aggiunge Nardella, «andremo a rivedere un piano triennale» dell’ente lirico.

Il contributo del Governo «Lo faremo confrontandoci con i sindacati e coinvolgendoli perché ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità remando però nella stessa direzione». Per quel che riguarda, invece, i nodi legati al debito «sarà importante stabilizzarne l’entità» tirando in ballo l’esecutivo. Su questo fronte, quindi, «è una notizia positiva quella del contributo aggiuntivo del governo, che dovrebbe aggirarsi tra 1,5 e 2 milioni di euro».

Il ruolo della Regione «Mi pare che ci sia la volontà da parte del sindaco di Firenze, che io condivido, di aprire una fase nuova dove ci sia anche un elemento di rilancio del Maggio musicale fiorentino -ha sottolineato invece il Governatore Enrico Rossi, anche lui presente all’incontro odierno in Palazzo Vecchio -. Io mi sono limitato a sottolineare che la Regione fa quello che può, in una fase di ristrettezza di risorse più che evidente, e ad indicare due punti che ci interessano in modo particolare» con in primis «il fatto che l’intervento del Maggio è su tutto il territorio della Toscana». «Il Maggio è una gloriosa istituzione fiorentina – ha spiegato – e si chiama fiorentino per questo, ma noi siamo la Regione Toscana e il nostro sostegno deve vedere un impegno del Maggio su tutto il territorio toscano». Inoltre, ha detto ancora, «noi siamo interessati a re-orientare le politiche che facciamo per la cultura in direzione dell’educazione. Quindi, stimoleremo su questi due punti, le scuole, i giovani, ma punteremo anche sull’educazione permanente dei meno giovani che possono avere, e avranno, interesse ad avvicinarsi alla cultura. Noi chiediamo che il Maggio su questi due punti svolga un ruolo».