Bocciata la richiesta di un referendum cittadino a Torrita di Siena per chiedere alla popolazione di esprimersi sull’ipotesi di fusione con Montepulciano. L’idea era stata avanzata dal comitato per il No alla fusione che sbotta: «è stata negata la democrazia ai torritesi», si legge in un duro comunicato stampa. Nella nota si evidenzia come la richiesta sia stata bocciata dal Collegio di garanzia proposto dal sindaco Giacomo Grazi, primo cittadino che caldeggia fortemente la fusione. Un fattore, questo, che inesorabilmente anima e accende il dibattito politico. In maniera molto aspra e dura.
Il comunicato del Comitato del No «Secondo noi le motivazioni addotte sono discutibili e largamente contraddittorie – si legge ancora nella nota -. E nel caso il Comune adotti tale determinazione, un ricorso nelle opportune sedi sarà la via inevitabile affinché non si neghi la democrazia partecipativa ai nostri concittadini». Secondo i sostenitori del No alla fusione, si tratta di «un atto di forza amministrativo, coperto da un collegio di garanzia i cui componenti sono stati indicati dal sindaco. Non accettiamo – aggiunge la nota – l’accusa avanzata dall’amministrazione di essere uno strumento politico perché noi ci occupiamo solo del No alla fusione».
La risposta del primo cittadino La replica del sindaco arriva dalla pagine del Corriere di Siena e anche il primo cittadino non abbassa i toni di una dialettica politica decisamente accesa. «Il Comitato No fusione è partito male e continua a fare anche peggio. Sta facendo perdere tempo e soldi – dice Grazi -. Ad oggi la fusione è un processo in divenire, anticipare un referendum così importante è un atto irresponsabile».