FOTO ANSA
FOTO ANSA
FOTO ANSA

I familiari delle vittime della strage di Viareggio chiedono le dimissioni di tutti coloro che sono stati condannati nel processo di primo grado di ieri e che hanno tuttora incarichi, come Mauro Moretti, nel 2009 ad di Rfi. Lo hanno detto gli stessi familiari: «Riteniamo offensive le dichiarazioni dell’avvocato di Moretti», ha aggiunto poi il portavoce Marco Piagentini. «E’ moralmente inaccettabile che dopo una condanna di primo grado Mauro Moretti sia ancora a guidare un’azienda di Stato. Ne chiediamo le dimissioni e che sia tolto a Moretti il titolo di Cavaliere del Lavoro», hanno dichiarato i familiari delle vittime della strage di Viareggio.

Le responsabilità della strage «A poche ore dalla lettura del dispositivo possiamo dire che il sistema ferroviario del trasporto merci pericolose tanto in Italia quanto in Europa è stato riconosciuto responsabile delle gravissime inadempienze e omissioni», hanno detto i familiari delle vittime della strage di Viareggio commentando la sentenza. «Chiederemo il ricorso in appello: il lavoro della procura va valorizzato», ha proseguito Marco Piagentini, uno dei superstiti della strage alla stazione di Viareggio e componente del comitato dei parenti delle vittime. «E chiediamo a chi è imputato, se non si sente colpevole – ha aggiunto – la rinuncia alla prescrizione e di farsi giudicare in appello».

Familiari strage Viareggio: la battaglia non si ferma Durante l’incontro con i giornalisti è stato letto un comunicato stampa: «La sentenza ha sancito che i vertici delle aziende condannati avevano poteri e mezzi per intervenire e, non facendolo, hanno causato la morte di 32 persone, tra cui bambini e ragazzi – si legge nella nota -. Con la sentenza di primo grado si chiude la prima fase, non la nostra battaglia. Una valutazione definitiva potremo darla solo dopo la lettura delle motivazioni che hanno portato a questa sentenza», hanno aggiunto i familiari che hanno anche ringraziato «la moltitudine di persone che ieri come in tutti questi anni è stata al nostro fianco».