Nel cuore del Casentino, tra  i boschi più antichi d’Europa, arriva una novità: è il Wild Bus elettrico o Bus delle Foresta. Un’iniziativa del Parco Nazionale Delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna che da luglio ad ottobre apre le porte del parco ad un nuovo tipo di turismo. Luoghi splendidi ma impervi sono oggi accessibili anche a chi non è un abile escursionista: grazie al Wild Bus è possibile giungere nella Foresta della Lama senza essere costretti a percorrere i 20 km di sentiero a piedi o in bicicletta. Per bambini, anziani, diversamente abili e turisti un po’ pigri la Foresta della Lama non ha più segreti. Ma non finisce qui. Tutti gli amanti del trekking e della mountain bike potranno comunque beneficiare dei servizi del Wild bus anche solo per alcune tappe del viaggio grazie allo speciale carrello per il trasporto biciclette.

Si è pensato proprio a tutto Il programma prevede il servizio di bus e l’accompagnamento di una guida esperta durante tutto il tragitto. Visite gratuite tutti i venerdì pomeriggio dal 4 luglio al 12 settembre e le domeniche del 6 luglio, 31 agosto, 19 ottobre e 26 ottobre. Il 25 luglio “Una Foresta per tutti”, una corsa riservata ai diversamente abili. La scoperta delle meraviglie non si ferma alla foresta ma arriva fino all’invaso di Ridracoli, navigabile con battello elettrico tutte le domeniche dal 13 luglio al 3 agosto. “Una giornata biodiversa” si potrà vivere tutte le domeniche dal 10 agosto al 14 settembre (31 agosto escluso ) con la visita guidata ai margini della Riserva Integrale di Sasso Fratino – perla del parco chiusa all’uomo – con attività nel torrente della Lama, laboratori naturalistici per il riconoscimento della flora e degli alberi e con l’ausilio delle chiavi interattive Dryades, app scaricabili gratuitamente dal sito del Parco delle Foreste Casentinesi. I più piccoli hanno tutto un programma di attività ludiche, escursionistiche e laboratori pensati appositamente per loro. Tutti i mercoledì dal 16 luglio al 27 agosto a bordo del Wild Bus i bambini giungeranno al Torrente della Lama dove giocheranno e impareranno a riconoscere gli animali e le piante della Foresta. «Abbiamo voluto valorizzare i tesori del nostro patrimonio naturale senza rinunciare alla sua tutela- spiega Nevio Agostini, responsabile del coordinamento e del servizio promozione del Parco, che ci ha accompagnato ieri nella prima uscita del Wild Bus. Questa è una delle foreste più preziose che abbiamo al mondo e aprirla ad un nuovo tipo di turismo è un gesto coraggioso ma necessario. È quasi impossibile pensare che gran parte degli abitanti di queste terre giri in lungo e in largo per visitare montagne e boschi quando  non sa di averne uno dei più belli a casa propria. Qui la natura è intatta e affascina in tutta la sua maestosità e perfezione».

La Foresta della Lama tra Toscana e Romagna A poche decine di chilometri in linea d’aria dai centri urbani della costa e pianura romagnola e delle valli fiorentine e aretine si apre un ampio lembo di foresta naturale e seminaturale. Grandi alberi, giganti secolari di legno e foglie, immense solitudini e atmosfere arcaiche, profumi e odori ancestrali. Un ritorno alle origini immersi nella natura, dove la vita scorre secondo i suoi ritmi antichi, ignara della fretta dell’uomo. Un’aura mistica che avvolge questi luoghi e pervade chi li attraversa mano a mano che ci si addentra nella foresta, lasciandoci alle spalle il caos della città. Oltre trenta specie di alberi rari, insetti, mammiferi e grandi predatori come il lupo rendono la Foresta della Lama un luogo unico per la ricchezza della sua biodiversità.

Quattro passi nella storia Erroneamente siamo spinti a pensare che le foreste siano luoghi di interesse prettamente naturale, ma in questo caso non è cosi. La Foresta della Lama ha una lunga storia tutta da scoprire. Luogo di fede cristiana e di sfruttamento delle risorse forestali nel 1400, fu ricostruita dal Granduca di Toscana Leopoldo II che affido la sua tutela al Guardia Forestale boemo Carlo Siemoni che costruì vicino al fiume della Lama una vetreria e una fabbrica di filati tessili. Nel 1800 la foresta tornò ad essere sfruttata per il legname e il carbone e fu costruita una ferrovia utilizzata per il trasporto di merci ed operai. Oggi la ferrovia non esiste più e al suo posto abbiamo 20 km di splendido sentiero boschivo. La Foresta è di nuovo protetta dall’egoismo dell’uomo e finalmente accessibile a tutti. E con il Wild Bus non ci sono più alibi, la scoperta della foresta dura meno fatica.