pes1Sono approdati al porto di Piombino poco dopo le 17.30 di ieri. Ad attenderli, una piccola folla che ha iniziato ad applaudire non appena il rimorchiatore che batte bandiera Pd ha fatto capolino dai moli. «Siamo stanchi ma soddisfatti» ha detto Valerio Fabiani, segretario democratico di Piombino. Il suo viaggio e quello di tutto l’equipaggio è durato tre giorni: partito domenica mattina, ha fatto tappa all’isola del Giglio e da lì ha proseguito verso Genova, ricalcando il tratto che percorrerà il relitto della Costa Concordia verso il porto ligure. «Non è stato un viaggio scientifico – spiega Fabiani – ma abbiamo sperimentato sulla nostra pelle tutti i pericoli che si nascondono dietro questa traversata».

Valerio Fabiani, segretario democratico di Piombino e Valerio Pietrini, operaio Lucchini

Simulazione di viaggio L’intento era appunto quello di dimostrare che il viaggio del relitto verso Genova è troppo pericoloso, soprattutto se confrontato con la possibilità di portarlo alla vicina Piombino. «Se è vero quello che dicono i tecnici di Costa Crociere, e cioè se la Concordia non può proseguire se ci sono onde alte più di un metro e mezzo, la nave in questi giorni avrebbe dovuto fermarsi almeno tre volte per colpa dello scirocco e del vento che cambia continuamente direzione – continua Fabiani – Quando siamo partiti le previsioni parlavano di condizioni meteo-marine buone e invece abbiamo incontrato diverse difficoltà».

L’operaio Lucchini: «Portarla da un’altra parte quando qui stiamo lavorando per questo mi sembra una presa in giro» «Con lui c’era anche Valerio Pietrini, operaio Lucchini e consigliere comunale. «Stiamo costruendo un porto proprio per lo smaltimento navi e la Concordia darebbe risalto a questa nuova attività, contando anche tutte le difficoltà che sta incontrando adesso Piombino – dice – Portarla da un’altra parte quando qui stiamo lavorando per questo mi sembra una presa in giro».

Il sindaco Giuliani: «A settembre porto Piombino pronto per accogliere il relitto» Ad attendere i membri della spedizione c’è anche il nuovo sindaco di Piombino Massimo Giuliani. «Mi aspetto che Stato e Governo si assumano la responsabilità, non delegando ad altri, per ragioni economiche o di altro tipo, la decisione sulle sorti di una vicenda che è diventata un emblema negativo e che potrebbe trasformarsi in un ulteriore disastro – dice – Per questo auspico che il Consiglio dei ministri prenda una decisione riesaminando tutte le concrete possibilità di smaltimento di quello che è diventato un rifiuto, e quindi anche la “soluzione Piombino”, dove si sta lavorando a ritmi forzati per rispettare una scadenza, quella di settembre, che per noi non è un miraggio, ma una certezza: a settembre il porto di Piombino è pronto per accogliere il relitto».