Si possono fare tutte le critiche possibili all’Arcobaleno d’Estate che si è “consumato” in questo fine settimana (essere una manifestazione più per la visibilità di sindaci ed assessori che non per i turisti; tenere una pagina Facebook desolatamente inattiva dal 24 agosto 2013 al 15 maggio 2014; mettere sullo stesso piano di comunicazione eventi di valore ed importanza molto differenti), ma un grande merito gli va riconosciuto: mette in luce quante energie positive ci sono in Toscana e quali risultati si potrebbero ottenere se fossero meglio organizzate.
Sì, perché quando in un fine settimana si riesce a realizzare – vado a memoria – l’inaugurazione del tratto toscano della Via Francigena e la Notte Blu della Costa degli Etruschi, la visita alle stanze segrete del Palazzo pubblico di Siena e quella in notturna al Camposanto monumentale di Pisa, decine di concerti e di aperture straordinarie, cene, degustazioni ed appuntamenti per bambini, non si può che essere soddisfatti della vivacità di amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria ed operatori privati, finalmente capaci di lavorare insieme. Evidentemente avevano soltanto bisogno di essere innescati dalla Regione Toscana e dal quotidiano La Nazione per far esplodere un fuoco d’artificio di tutti i colori. Ma al tempo stesso, di fronte a tale abbondanza di iniziative, io mi chiedo perché concentrare il tutto soltanto nei tre giorni di un solo fine settimana e non prolungare invece l’Arcobaleno d’Estate appunto per tutta la stagione e assicurare così – con una campagna di comunicazione adeguata ed un unico logo – una politica di accoglienza su tutto il territorio della Toscana.
A ben vedere, non è che manchino iniziative e programmi altrettanto interessanti. Anzi, tante cose si continuano a fare anche da oggi in avanti, soltanto che si perde il quadro unitario che Arcobaleno d’Estate ha assicurato in questi tre giorni. Ed aumenta il solito rammarico per non poter contare su una regìa unica, efficace, capace di lavorare 365 giorni all’anno in una dimensione davvero regionale, cadenzando gli appuntamenti principali, assegnando ad ognuno di essi una specifica capacità di attrazione, incastonandoli – come pietre preziose in un anello – su questo tessuto vivace e capillare di iniziative.