Dissenso e disapprovazione per la scelta del Governo sulla destinazione della Concordia. E’ quanto emerso dal consiglio di fabbrica che si è svolto questa mattina alla Lucchini di Piombino (Livorno). All’incontro hanno partecipato le Rsu e i segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm. L’arrivo del relitto della Concordia avrebbe dato una boccata di ossigeno a Piombino, vista la crisi industriale che sta attraversando.
Sale l’attesa sulle offerte vincolanti Al centro del dibattito poi c’è stato l’accordo di programma, perché venga mantenuto e rispettato per quello che riguarda la tutela dei lavoratori. Un accordo in cui al centro, come è emerso dalla discussione, ci deve essere la ripresa della siderurgia piombinese. I primi di luglio i sindacati riconvocheranno tutti i lavoratori in assemblea per fare il punto della situazione, con la speranza di comunicare la nuova offerta vincolante per l’acciaieria. «Consapevole che la Concordia nell’immediato non avrebbe risolto i problemi occupazionali di Piombino – ha detto il segretario della Uilm, Vincenzo Renda – ma sarebbe stato, oltre ai positivi aspetti economici, anche un forte segnale sul futuro siderurgico del territorio, auspico un ripensamento sulla decisione della destinazione del suo smaltimento. Ora siamo in attesa di conoscere le eventuali offerte vincolanti per la Lucchini – ha aggiunto Renda – Oggi abbiamo ribadito l’impegno di tutti a vigilare che l’accordo di programma sia rispettato e realizzato in tutte le sue parti, e in particolare sotto l’aspetto della ripartenza degli impianti produttivi perche’ Piombino deve continuare a fabbricare acciaio».