dalai_lamaReligioni, corruzione, immigrazione. Temi di grande attualità di cui ha voluto parlare oggi il Dalai Lama durante un incontro pubblico a Pomaia,  dove sorge il più importante centro studi europeo sul buddismo.

Fiducia nel prossimo e nei giovani «Nel mondo siamo 7 miliardi di fratelli e sorelle e ciascuno deve aiutare l’altro per raggiungere il benessere qualunque sia la religione o la nazione di appartenenza ma siccome i problemi dell’umanità sono creati dagli uomini non ho molta fiducia nelle vecchie generazioni, ma nei giovani che sono nati nel ventunesimo secolo e che ragionano senza i vecchi schemi» ha detto il leader spirituale del popolo tibetano esortando i presenti a vivere nel segno dell’etica. «Credo che l’etica debba essere inserita nei programmi dell’istruzione per i più giovani – ha spiegato – perché aiuta a vivere in pace con se stessi e con gli altri e io ho potuto constatarlo direttamente con i miei insegnamenti in giro per il mondo». Il Dalai Lama ha poi raccontato che su questo aspetto è stato avviato già un confronto scientifico anche un gruppo di scienziati americani e tedeschi: «Hanno seguito insegnamenti di appena tre settimane – ha raccontato – ma hanno recuperato uno stile di vita miglior e una capacità a relazionarsi con gli altri più positiva, riducendo lo stress e gli stati di ansia».

«Corruzione, i giornalisti devono smascherarla» A proposito della corruzione dilagante il Dalai Lama ha ricordato che «non è presente solo in Italia ma purtroppo c’è anche in molte altre parti del mondo, l’importante è non assuefarsi ad essa e denunciarla, soprattutto da parte dei mass media. Nei diversi Paesi che visito – ha spiegato – chiedo sempre se esiste la corruzione e quanto sia grande, ma anche quanto tutto ciò renda più profondo il divario tra ricchi e poveri. Le risposte sono sempre molto simili, a parte l’eccezione dell’Austria dove mi hanno detto che lì quel fenomeno non è molto diffuso: la corruzione esiste e bisogna combatterla quotidianamente. E un ruolo decisivo è quello dei giornalisti che possono e devono smascherare questi comportamenti».

«Immigrati, quando sono troppi bisogna dirlo e  intervenire nei loro Paesi» Dalla corruzione all’immigrazione, il Dalai Lama ha avuto parole di speranza anche nel commentare il tragico fenomeno degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo: «Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società. Non è possibile pensare – ha aggiunto – che sia sufficiente l’accoglienza a risolvere il problema. Gli italiani, e i siciliani soprattutto, stanno dimostrando un gran cuore ma per risolvere il problema dei profughi è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore. Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace».

«Attenti ai predicatori improvvisati» L’importanza di un cammino insieme, tra popoli, invece, è stato al centro della riflessione sulle religioni. E qui il Dalai Lama ha voluto mettere in guardia dai « predicatori improvvisati che spesso si avvantaggiano da questa posizione per motivi economici o scopi sessuali. E ciò è capitato anche nel buddismo. Quello che più conta – ha aggiunto – è il rispetto delle tradizioni religiose di origine e delle diverse fedi. Non mi aspetto un boom di conversioni in questi luoghi – ha precisato il Dalai Lama – ma il rispetto e l’ammirazione per le origini di ciascuno, per poter fare un cammino insieme anche se partendo da punti di vista diversi. Troppo spesso invece si scoprono, in tutte le religioni, predicatori che ingannano le persone approfittando della loro buona fede per compiere i propri interessi privati: siano essi relativi a vantaggi economici o sessuali».