Foto Ansa
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Il salvataggio di Mps «è una vergogna perchè sono stati usati due pesi e due misure. Un anno dopo il decreto che ha azzerato 4 banche tra cui Banca Etruria rendendo carta straccia subordinate e azioni, il governo vara un provvedimento da 20 miliardi che consente il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena attraverso l’acquisto del tesoro delle azioni dell’istituto di Piazza Salimbeni e soprattutto la riconversione delle obbligazioni subordinate dei risparmiatori in azione ordinarie. Diverso il premier, stavolta Gentiloni, lo stesso il ministro dell’economia Padoan, lo stesso Presidente della Repubblica che ha firmato il decreto». Sono parole pesanti quelle del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli a commento del salvataggio varato per Mps.

Alessandro Ghinelli
Alessandro Ghinelli

Mps salvata, Banca Etruria no «Il sindaco – aggiunge lo stesso Ghinelli – protesterà nelle sedi opportune con questo Presidente della Repubblica. Per Banca Etruria non è stato mosso un dito per salvare i risparmi dei tanti correntisti. Mi auguro che l’acquisto di Banca Etruria, da parte di Ubi Banca, annunciato per dopo Natale, mantenga i livelli occupazionali dell’istituto aretino come richiesto in sede di trattativa e come garantito». «Resta l’amarezza per il trattamento usato con due città che insistono entrambe sulla stessa area della Toscana Sud – conclude il primo cittadino aretino -, che hanno servizi gestiti insieme. Non si possono trattare così, anche perché per salvare Banca Etruria ed evitare il disastro per centinaia di famiglie bastava un investimento molto meno significativo».

enricorossi3Rossi: «Su Mps Renzi ha avuto poco coraggio» Sul caso Monte dei Paschi è intervenuto anche il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi che, già in corsa per la carica di segretario del Pd, punta il dito sull’ex premier Matteo Renzi che, secondo il presidente, si è ritrovato la vicenda Mps «addosso» e «ha avuto poco coraggio. Avrebbe dovuto intervenire con più forza prima». «Ad esempio – ha aggiunto Rossi ai microfoni di Radio Uno Rai -, avere ritardato l’intervento dello Stato affidandosi a una soluzione di mercato (e qui non c’è solo Matteo Renzi, ma anche il ministro Padoan che ha gestito direttamente la vicenda) ha fatto sì che negli ultimi tre mesi venissero portati via qualcosa come sei miliardi di depositi, aggravando ancora di più la situazione». Questo, «è un fatto secondo me grave, non banale. Io lo dissi, ma mi venne dato dello statalista». Il governatore ha detto di «non essere per tenere le banche nelle mani dello Stato, io sono perché lo Stato faccia un piano di risanamento, si comporti da imprenditore e poi le rimetta sul mercato e ci guadagni. Negli Stati Uniti questa operazione è stata fatta. A me hanno dato del comunista. Adesso sono tutti comunisti».