Revocati gli arresti domiciliari all’ex presidente della Mens Sana Ferdinando Minucci. A deciderlo il Tribunale del Riesame di Firenze che ha tramutato l’ordinanza di custodia cautelare in obbligo di dimora nel comune di Siena accogliendo oggi l’istanza presentata dai legali difensori Gian Piero Biancolella e Fabio Pisillo tramutando l’iniziale ordinanza di custodia cautelare in obbligo di dimora nel comune di Siena.
Ai domiciliari dall’8 maggio Minucci è accusato insieme ad altre 3 persone di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale nell’ambito dell’inchiesta denominata Time Out. L’ex presidente della Mens Sana Basket era agli arresti domiciliari dall’8 maggio a seguito dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Siena Ugo Bellini su richiesta del Pm titolare dell’inchiesta Antonino Nastasi e a seguito delle indagini condotte dalla Gdf di Siena.
Obiettivo piena libertà «Confidiamo di chiarire la posizione del nostro assistito perché possa acquisire quanto prima la piena libertà». Così Gian Piero Biancolella, avvocato difensore insieme a Fabio Pisillo dell’ex presidente della Mens Sana Basket Ferdinando Minucci, ha commentato la decisione del Tribunale del Riesame di Firenze di revoca degli arresti domiciliari per il suo assistito. Il tribunale del riesame ha accolto le motivazioni addotte dalla difesa sulla mancata esigenza di custodia cautelare.
Decisivo l’interrogatorio del 22 maggio «Decisivo» è stato l’interrogatorio di Minucci al quale, il 22 maggio, è stato sottoposto per oltre 4 ore dal pm titolare dell’inchiesta Antonino Nastasi. Secondo quanto si apprende durante quello stesso interrogatorio la difesa dell’ex presidente della Mens Sana avrebbe prodotto alcuni nuovi documenti. «Valuteremo adesso – ha spiegato Biancolella – nuovi contatti con la Procura della Repubblica di Siena per fornire ulteriori chiarimenti».