Nella bassa Toscana non sono piaciute a nessuno le anticipazioni de Il Sole 24 Ore che vogliono ormai per certa Genova come porto di smaltimento della Costa Concordia. Non piacciono nel grossetano, visti i rischi ambientali che potrebbero esserci nel trasportare una nave carica di liquami lungo le coste non solo gigliesi ma di tutta la Maremma in piena stagione estiva. Non piacciono soprattutto a Piombino, dove sindaco, sindacati e lavoratori Lucchini speravano di poter ottenere il relitto, forti dell’accordo di programma firmato con il governo dopo lo spegnimento dell’altoforno. «Sull’accordo è scritto che il governo vuole fare di Piombino uno dei poli più attrezzati per la rottamazione navi – dice il neo eletto sindaco Massimo Giuliani – E noi speravamo che la Concordia sancisse questo patto». Invece non sarà così, a quanto sembra. La compagnia armatrice infatti sembra aver sciolto ogni dubbio, indicando nel porto ligure l’ultima destinazione del relitto. «Penso che ci siano dei grandi rischi sia ambientali che tecnici in questa scelta» continua Giuliani.
La furia dei lavoratori Lucchini Ancor più furiosi sono i dipendenti e i sindacati delle acciaierie Lucchini, che in quella nave avevano visto una speranza per il periodo di ammodernamento del polo siderurgico, durante il quale sono a rischio centinaia di posti di lavoro. «Non farla arrivare qui sarebbe un segno di scarsa sensibilità nei confronti di un territorio che già deve subire la crisi pesante della siderurgia – dice Vincenzo Renda, segretario provinciale Livorno della Uilm – Abbiamo in mano un accordo di programma che oggi è solo sulla carta e che deve essere realizzato, mentre centinaia di lavoratori del comparto siderurgico sono a casa».
La ferma opposizione della Regione Dalla Regione Toscana intanto arriva un secco no all’ipotesi Genova. «Questa è l’opinione della Costa che però dovrà essere sottoposta a qualche valutazione e a qualche parere. Uno lo esprimeremo anche noi. Da parte mia dico: attenzione a portare in giro per 4 o 5 giorni questa nave che qualche problema di impatto ambientale lo avrà – dice il governatore Enrico Rossi – Vediamo se ci riescono. Trasportarla in piena stagione turistica non mi pare la soluzione migliore e se Piombino sarà pronto quando verrà il giorno della rimozione anche un bambino capisce che 1 giorno di navigazione è molto meglio di 4 o 5».
La Provincia di Grosseto: «A noi nessuna comunicazione ufficiale» Una preoccupazione espressa anche dalla Provincia di Grosseto. «A noi non è pervenuta nessuna notizia ufficiale – dice il presidente Leonardoi Marras – Del fatto che la Concordia sarebbe alla fine demolita a Genova non siamo stati minimamente informati. Se come recita una delibera del consiglio dei ministri la Concordia è un rifiuto, allora, da tempo, dovrebbe essere stato depositato presso la Provincia di Grosseto un progetto per la sua movimentazione e per lo smaltimento, secondo le procedure ordinarie. Niente di tutto questo. Non esiste alcun progetto e nessuno può pretendere che si autorizzi una simile procedura dal rischio altissimo, e per giunta al buio. A noi interessa che le operazioni di rigalleggiamento avvengano in assoluta sicurezza dal punto di vista ambientale, e che non si crei danno ulteriore all’economia locale nel momento più importante della stagione turistica».