«Non vogliamo entrare come elefanti in cristalleria: il problema che abbiamo e’ di trasformare, con gli strumenti che ci sono, la rendita in un’impresa che sa stare sul mercato in modo qualificato e in grado di trasformare i fattori produttivi. Bisogna facilitare la nascita di imprese. Mi pare il punto fondamentale della legge sul turismo». Così il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi intervenendo nel corso del dibattito in Consiglio regionale per l’approvazione del testo unico del settore turistico. Uno dei punti qualificanti e’ l’obbligo della partita Iva per chi usa ai fini della locazione piu’ di 2 appartamenti con almeno 80 contratti stipulati durante l’anno. Una norma che cerca di fare ordine nel vorticoso sviluppo della sharing economy. «Mi pare uno scandalo che Airbnb fatturi per 400 milioni e paghi tasse per 40 mila euro». Il problema, aggiunge ancora, «e’ che non si puo’ favorire un’immensa rendita. Il problema e’ capire come promuoviamo l’impresa».
Rossi: «Per rilanciare turismo dobbiamo avere buone, qualificate imprese» Ad ogni modo, la riforma apre anche un’analisi piu’ di insieme sulla ricezione. «Io credo che se vogliamo rilanciare il turismo in Toscana, dobbiamo avere buone, qualificate imprese turistiche e, magari, riprendere anche una discussione su un tema, cioe’ – ha proseguito il presidente della Regione -: vogliamo un turismo qualificato o uno pur che sia, magari anche impattante sulle nostre citta’ d’arte come stiamo cominciando a vedere?». Il riferimento, in questo caso, e’ alla saturazione di presenze delle citta’ d’arte, che «sono una rendita straordinaria, che col tempo rischiamo di perdere se la consumiamo troppo». Un’aggiunta rilevante, rispetto al testo che e’ sbarcato a palazzo del Pegaso e’ una proposta di modifica avanzata dal gruppo del Partito Democratico, prontamente sottoscritta dallo stesso Rossi, sulla questione del lavoro. «Abbiamo adottato, unico caso in tutto il panorama nazionale- ha ricordato ancora Rossi- la regola per cui se un titolare viene scoperto con dei rapporti di lavoro irregolari si vedra’ sospendere l’erogazione dei contributi pubblici, derivante dai fondi europei». Una sorta di ‘condizionalita”, come non esita a definirla il presidente della Regione, ricalcando il lessico di Bruxelles. Con la finalita’ di fare luce sul settore piu’ informale dell’attivita’ turistica, che raccoglie quasi la meta’ di ospiti in Toscana. «Siamo una regione all’avanguardia- ha concluso Rossi-, perche’ facciamo una legge che cerca di capire come si muove il mondo legato a questo 50% di presenze diffuso in alloggi. Vogliamo favorire cosi’ la nascita di un’impresa turistica moderna e ci proponiamo di tutelare il lavoro, in un comparto nel quale spesso e’ sacrificato, precario o non sufficientemente protetto».
La nuova legge Nel frattempo la Toscana ha varato la nuova legge sul turismo. Il Testo unico che ruota attorno alla ratio ‘stesso mercato, stesse regole’, e’ stato approvato con 25 voti a favore, 11 contrari e 3 astensioni (Forza Italia e Fratelli d’Italia). L’aula ha approvato anche due ordini del giorno, presentati dalla maggioranza, e una risoluzione del Pd condivisa anche da Fi, Fdi, M5s e Si’- Toscana a sinistra. Il testo, illustrato dalla consigliera di maggioranza Ilaria Bugetti, impegna la Giunta a «valorizzare e promuovere il turismo sportivo in tutte le sue accezioni e con riferimento alle diverse peculiarita’ del territorio regionale». Il primo ordine del giorno approvato impegna la Giunta a «mettere in atto ogni azione utile perche’ possa essere valutata, da parte dei Comuni, la possibilita’ di affidare i servizi di informazione e accoglienza turistica a carattere locale in via diretta alle pro loco, qualora iscritte nel registro nazionale delle associazioni di promozione sociale». Il secondo ordine del giorno, sempre a firma Pd, impegna la Giunta ad «emanare quanto prima una disciplina attuativa che regolamenti le strutture ricettive delle ‘dipendenze’ e degli ‘alberghi diffusi’, anche tramite apposito regolamento». Il punto piu’ qualificante e anche piu’ discusso e’ la prescrizione dell’obbligo dell’apertura di una partita Iva per chiunque affittera’ almeno 3 appartamenti e segnalera’ oltre 80 contratti, durante l’anno. In sede di votazione dei singoli articoli, sono stati approvati gli emendamenti proposti dalla maggioranza. Tra questi quello relativo all’oggetto e alle finalita’ della legge, per «valorizzare tutte le forme di turismo tematico e settoriale», quello relativo agli affittacamere per «disciplinare la fase transitoria per gli esercizi gia’ in attivita’, prevedendo che questi cessino di somministrare alimenti e bevande entro sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo testo unico. Per coloro che hanno assunto la denominazione di bed and breakfast, rimane ferma la possibilita’ di somministrare la prima colazione». Inoltre, e’ stato rivisto l’articolo 30 della legge, per «chiarire il regime sanzionatorio applicabile» e per «contenere l’intervento del legislatore nell’ambito delle proprie competenze, nel rispetto di quelle statali in materia di ordinamento civile», ha spiegato Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo economico.