L'ex capo area finanza Gianluca BaldassarriUn’ora e mezzo di deposizione spontanea in Tribunale a Siena per l’ex capo area finanza di Mps Gianluca Baldassarri, accusato insieme all’ex presidente Giuseppe Mussari e all’ex dg Antonio Vigni, di ostacolo all’autorità di vigilanza nell’ambito del processo riguardante la ristrutturazione del derivato Alexandria. Baldassarri, nella sua deposizione, questa mattina, ha voluto smentire numerosi passaggi delle testimonianze fornite in aula lo scorso 24 aprile da Flavio Borghese e Giovanni Conti che all’epoca dei fatti erano rispettivamente trader dell’area finanza e capo area risk management di Mps. A margine della deposizione lo stesso Baldassarri ha detto «è esagerato che uno riversi i rancori personali in un processo penale» riferendosi a Borghese e Conti.

Baldassarri svela il pranzo a Milano con Borghese e smentisce le minacce «A maggio 2012, oltre 2 mesi dopo le mie dimissioni da Mps, Borghese mi ha invitato a pranzo nel club più antico ed esclusivo di Milano di cui è socio». Ha poi riferito Baldassarri che ha voluto smentire la testimonianza di Borghese che in aula riferì di un clima all’interno della banca fatto di «minacce» sottolineando come Baldassarri gli avesse detto «qui puoi stare o molto bene o molto male, ti stai avviando a stare molto male». Lo stesso Baldassarri ha aggiunto in riferimento al pranzo a Milano con l’ex collega che Borghese gli disse «di tenerlo presente come collaboratore» nel caso fosse approdato ad un nuovo incarico in una banca. «Non proprio un approccio coerente – ha concluso Baldassarri – da parte di chi si era sentito minacciato».

Sul mandate con Nomura «fornita una versione immaginaria» «La situazione è totalmente diversa da come dice Conti» ha , invece detto Baldassarri a proposito delle dichiarazioni dell’ex capo area risk management di Mps sul mandate con  la banca giapponese Nomura. per la ristrutturazione di Alexandria. Secondo Baldassarri il teste Conti avrebbe fornito «una versione immaginaria e un’interpretazione del tutto fantasiosa» del mandate agreement. Il 24 aprile Conti testimoniò di aver criticato più volte l’operato dell’area finanza specie sull’individuazione di Nomura come controparte per le operazioni sui Btp dal momento che all’interno del gruppo vi era Capital Services tra i referenti del Mef sui Titoli di Stato. «In Italia se voglio fare un deal – riferì Conti in aula – mi compro la pastasciutta e non il sushi, in Giappone mi compro il sushi; analogamente i giapponesi non erano esperti e specialist del comparto governativo italiano». Baldassarri ha risposto a questa deposizione questa mattina sottolineando come sul sito del Mef «Nomura è uno dei 20 specialisti in titoli di stato italiani»  e che all’interno della lista di esperti lo stesso Ministero «ha attribuito il ruolo solo a 2 operatori italiani. Il richiamo al sushi è suggestivo – ha aggiunto Baldassarri – e il concetto che sia logico che gli italiani siano più bravi a negoziare i titoli italiani è volutamente insidioso per la buonafede di persone non esperte».

Conclusa la fase istruttoria, il 6 e 13 giugno discussione finale Al termine della deposizione si è riunito il Collegio presieduto dal Leonardo Grassi che non ha ritenuto necessari altri perizie, consulenze o confronto tra testimoni. Si è chiusa così la fase istruttoria del processo sul derivato Alexandria. Il Presidente del collegio, dopo due ore di Camera di Consiglio, ha respinto le richieste fatte dai legali difensori degli imputati per alcune consulenze tecniche e per il confronto tra due testi. Accolta invece la richiesta di acquisizione dei documenti prodotti dalla difesa di Baldassarri a seguito della deposizione spontanea. Per il 6 e il 13 giugno sono fissate le prossime udienze che daranno il via alla discussione finale.