Un dialogo a tre su arte e natura per presentare l’ultimo volume delle “Vite” di Giorgio Vasari riscritte da Giancarlo Dal Pozzo. L’appuntamento è per venerdì 16 maggio a Firenze alla presenza dei neurologi Fabrizio Vinci e Paolo Bongioanni (ore 17 – Palazzo Larderel, Via de’ Tornabuoni 19).

A colloquio su arte e mente – I neurologi Fabrizio Vinci e Paolo Bongioanni interverranno sull’argomento, portando la loro esperienza professionale e accademica. Vinci si interessa del rapporto Arte-Mente. Nel 2005 ha pubblicato insieme a Dario Fo “Telling about the stolen mind”, Raccontare la mente perduta, teatro e malattia di Alzheimer. Bongioanni è, oltre che neurologo, presidente dell’associazione NeuroCare onlus che dal 2008 offre assistenza e sostegno alle persone colpite da malattia neurologica ed alle loro famiglie. La onlus promuove e sviluppa la prevenzione e la ricerca scientifica nel campo della salute e delle neuroscienze e realizza progetti culturali, formativi, scientifici, riabilitativi e assistenziali. L’idea di presentare il libro delle Vite del Vasari riscritte in italiano moderno da Giancarlo Dal Pozzo è nata dal fatto che anche l’autore del libro è un illustre docente di Neuroradiologia, cresciuto quindi nell’ambito delle Neuroscienze. Insomma il colloquio tra i tre ospiti affronterà tematiche di grande fascino e di sofisticata ricerca, ovviamente in chiave divulgativa.

Pittori, scultori e architetti protagonisti – E, subito dopo il saluto di Lucia Celli, la studiosa delle piante officinali e pioniera della doppia figura del farmacista/erborista che ha voluto l’evento, spetterà a Giancarlo Dal Pozzo presentare la sua terza fatica letteraria, utilizzando la conoscenza profonda delle Vite del Vasari nella scrittura originale e nella sua “trascrizione” ma anche la sua verve descrittiva ricca di aneddoti e immagini. Un lungo cinquecentenario della nascita di Vasari, quello prodotto da Giancarlo Dal Pozzo con la collaborazione dell’editore Passigli: iniziato nell’anno effettivo delle celebrazioni, il 2011, con il primo volume che conteneva alcune delle Vite dei più eccellenti pittori, si conclude con questo terzo volume che ora si presenta a Palazzo Larderel, quello delle Vite dei più eccellenti scultori e architetti, da Arnolfo di Cambio a Michelangelo, da Ghiberti a Brunelleschi, Donatello, Verrocchio e Bramante. Un utile completamento del lavoro già iniziato con i primi due volumi, che contribuisce a tenere viva la conoscenza dell’artista aretino presso il pubblico più vasto.

Le arti moderne in un’unica opera L’importanza de Le Vite di Giorgio Vasari è indiscussa: si tratta infatti del primo tentativo di riunire in un’opera di grande ampiezza e respiro la storia delle arti moderne, intendendo per moderne le arti figurative che hanno la loro radice nella rivoluzione di Cimabue e di Giotto. In più, la narrazione delle vite degli artisti, ricche di storie e particolari, ricostruisce in maniera godibile un’intera civiltà. Trattandosi di un testo cinquecentesco, il lettore moderno è frenato dalla difficoltà di lettura di una lingua arcaica e ostica. Inoltre, la mancanza nel testo delle riproduzioni delle opere che il Vasari via via illustra, costringe a una ricerca ulteriore. La trilogia accuratamente “tradotta” da Giancarlo Dal Pozzo ha risolto entrambi i problemi: i testi sono stati ‘riscritti’ in un italiano moderno, fedele all’originale pur essendo perfettamente comprensibile al lettore d’oggi. Che, essendo abituato alle illustrazioni, sarà felice di trovarne a decine e ottimamente fotografate. Una novità alla quale finora nessuno aveva pensato e che è stata coronata da un autentico successo editoriale.