medico.jpgPer 100 medici del 118 il rapporto di lavoro si trasforma da tempo determinato a indeterminato. Lo stabilisce una delibera adottata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta. La delibera approva l’accordo tra Regione Toscana e organizzazioni sindacali, per la trasformazione del rapporto di lavoro convenzionale dei medici di emergenza sanitaria territoriale, da tempo determinato a tempo indeterminato. Con questo accordo si avvia un processo di stabilizzazione, che era già stato intrapreso l’ultima volta nel 2007, di un centinaio di medici, in possesso dell’attestato di idoneità all’attività di emergenza sanitaria territoriale. Questo personale ha assicurato il mantenimento dei livelli di servizio per la rete dell’emergenza urgenza territoriale nel corso degli ultimi anni, con professionalità e maturando competenze oggi indispensabili al sistema.

Stabilizzazione dopo il superamento di un corso «Questo provvedimento – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – conferma l’impegno e l’attenzione dell’assessorato per un settore strategico e importante anche a sostegno del riordino del servizio sanitario regionale, intervenendo in un ambito cruciale per l’integrazione della rete ospedaliera con l’assistenza territoriale». I medici che alla data di entrata in vigore dell’accordo abbiano prestato servizio con incarico convenzionale per almeno 2 anni e a tempo pieno (38 ore settimanali) nell’ultimo quinquennio, potranno essere stabilizzati a seguito della frequenza e del superamento di uno specifico corso “avanzato”, finalizzato a rafforzare le competenze per l’inserimento del personale nella rete complessiva del sistema di emergenza, organizzato dalle Aziende sanitarie della Toscana e coordinato dai Dipartimenti di emergenza urgenza. Questa decisione si inserisce in un percorso di riorganizzazione delle centrali operative 118 attualmente in corso e della rete delle postazioni di emergenza territoriali con l’obiettivo di rafforzare capillarmente l’accessibilità ai servizi di emergenza puntando non soltanto sulla valorizzazione delle professioni sanitarie ma avvalendosi anche della collaborazione storica del volontariato che in Toscana ha consentito il raggiungimento anche in questo settore di alti standard qualitativi riconosciuti a livello nazionale.