La letteratura è conoscenza, viaggio, emozioni, scoperta di se stessi, degli altri e del mondo. Ne troveremo conferme anche in questa rubrica che, settimanalmente, proporrà frammenti d’autore. Un piccolo “manuale d’uso” per i nostri giorni comuni e, soprattutto, per i sentimenti che dentro quei giorni abitano.
In questi giorni si festeggia una ricorrenza che non può essere ignorata: l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Vogliamo ricordarla con alcuni versi di Paul Eluard, poeta francese, esponente di spicco del movimento surrealista. Siamo nel 1942. Dilaga l’invasione dei tedeschi. Ai passi stolidi e nevrotici delle SS fa da contrappunto un martellante, insistito inno alla libertà. Una squilla per chi odia ogni forma di schiavitù. Contro ogni forma di dittatura, di autoritarismo politico e sociale.
Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome
Su tutte le pagine lette
Su tutte le pagine bianche
[…]
Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome
E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti
Libertà.
[P. Eluard, da “Liberté” in Poésie et vérité 1942, trad. di Franco Fortini]