Il testo è di Paolo Sorrentino, sul palco c’è Iaia Forte nei panni dello scintillante Tony Pagoda, la cornice è quella del teatro Rossini di Pontasserchio (San Giuliano Terme – PI) in cui risuoneranno le canzoni di Pasquale Catalano e Peppino di Capri eseguite da Fabrizio Romano. Il giorno da segnare sull’agenda è il 17 aprile.
Iaia Forte: «Innamorata di Tony Pagoda» “Tutti hanno ragione”, questo il titolo della perfomance, viene raccontato direttamente dalla Forte: «L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Sorrentino mi è venuta per innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro a Fiesole e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo. Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura così oltre i generi che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un anima femminile, una sperdutezza, un anelito ad un’armonia perduta».
L’emozione di cantare davanti a Frank Sinatra L’attrice sale sul palco stretta in uno smoking nero vistosamente tempestato di centinaia di paillette su cui spiccano una vivace cravatta rossa e un paio di occhiali anni Settanta. «Gli abiti di scena – continua l’attrice – ricordano quelli usati all’epoca da cantanti come Franco Califano o Fred Bongusto e i capelli rossi ossigenati alla Silvan, per usare le parole con cui li descrive Sorrentino». Forte-Pagoda si piazza quindi davanti al microfono con spavalderia e inizia a cantare. Lo spettacolo è pensato come un concerto in cui i pensieri del cantante nascono nell’emozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, il suo idolo, al Radio City Music Hall. Una sorta di allucinazione provocatagli dall’alcool e dalla cocaina che lo portano ad essere attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni, struggimenti d’amore e sarcastiche considerazioni sul passato, sul presente e sul futuro.
La curiosità Il controverso personaggio protagonista dell’omonimo libro di Sorrentino nasce sulle orme di quello interpretato da Toni Servillo nel film “Un uomo in più”, presentato in concorso a Venezia nel 2001.