usuraOltre 3,537 milioni di euro erogati nel 2013 ai cittadini che si sono rivolti alla Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura. I finanziamenti erogati dalle banche con la garanzia della Fondazione, sono stati 63 sui 131 proposti. Numeri in calo secondo il presidente della Fondazione Lelio Grossi che se «in parte giustificati dai vincoli imposti dall’Europa rappresentano la declinazione di «oltre il 50% delle nostre richieste», percentuale che negli anni del pre-crisi si attestava sul 10%, «e questo nonostante che la percentuale del contenzioso si sia mantenuta in valori nettamente inferiori a quelli del sistema: al 31 dicembre 2013 è pari al 5,05% del totale erogato». Dall’inizio dell’attività, nel 1998, la Fondazione ha garantito 1.818 finanziamenti per 78,267 mln di euro; il suo Fondo antiusura ammonta a 12,1 mln; la Fondazione stessa stima che le banche abbiano avuto ricavi per oltre 20 milioni di euro.

Grossi: «Le banche non ci aiutano abbastanza» «Non abbiamo avuto quel supporto indispensabile dal settore bancario che ci consentisse di soddisfare in modo adeguato le opportunità che avevamo, per aiutare tante famiglie a superare le crisi di sovraindebitamento che portano molto spesso all’usura» ha proseguito Grossi, durante la presentazione del bilancio di missione 2013. «Noi istruiamo le pratiche con lo stesso sistema usato dalle banche, ci rivolgiamo alla Crif, portiamo prospetti completi, e in media il tempo di risposta è superiore ai 4 mesi, mentre le banche per un impegno preso con lo Stato dovrebbero darlo in 30 giorni. Meglio dire un no subito che un sì dopo mesi quando il problema si è ingrossato». Il presidente della Fondazione ha spiegato che nell’ultimo periodo «abbiamo rilevato un forte aumento nelle persone che si sono trovate in situazioni di difficoltà per separazioni e divorzi, perdita o diminuzione dei redditi lavorativi, che hanno portato famiglie virtuose, impegnatesi adeguatamente alle loro possibilità, a non poter più sostenere l’impegno. Sono quelli che ci preoccupano di più, perché corrono il rischio di perdere la casa».

«Da migliora il rapporto tra banche e fondazioni antiusura» Il rapporto fra le banche e le fondazioni antiusura «deve migliorare», ma «penso che vadano fatte attività molto più sul lato della prevenzione che non sui singoli interventi». Lo ha affermato Giancarlo Barbieri, presidente della commissione regionale di Abi Toscana. «Saremo sempre a parlare di gocce nel mare – ha detto – se non si interviene a monte con un’opera di informazione, di sensibilizzazione sugli strumenti finanziari. La situazione attuale ci fa capire, con tutte le difficoltà economiche che stiamo vivendo, quanto sia importante investire energie sulla formazione e la consapevolezza di chi spende e chi investe, per avere un rapporto migliore con la propria banca e la propria vita».