Renzi al Vinitalu (fonte: Repubblica.it)Un vero e proprio bagno di folla, i selfie, le strette di mano, i saluti ed i brindisi. «Ma pochi però. Non ho il fisico per bere alle 10 di mattina». La visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi ha stravolto il programma di giornata del Vinitaly di Verona attirando sul premier tutte le attenzioni di giornalisti, buyer ed espositori.

Renzi al Vinitaly. Toscano tra i toscani La visita – per nulla inosservata – del Premier non poteva non transitare dallo stand della sua Toscana, dove Renzi si è recato dopo aver salutato i padroni di casa del Veneto e il governatore Zaia e dopo un assaggio nel padiglione del Fiuli Venezia Giulia, dove ha incontrato l’amica Debora Serracchiani. Nello stand toscano saluto al mondo del Chianti Classico e ai vertici dell’azienda di Castello Banfi, leader nella produzione di Brunello di Montalcino. Scambi di battute e risate calorose con tutti. Anche quando Renzi ha rifiutato un sorso del celebre rosso ilcinese: «Il problema ‘un gli è i’ bere, ma i’ ribere», ha detto in fiorentino stretto. Successivamente, per il premier, è arrivato il saluto alle principesse Guicciardini Strozzi, titolari di una storica cantina che produce Vernaccia di San Gimignano: «Il vino è l’unico punto di contatto che può mettere d’accordo fiorentini e senesi», ha aggiunto con una nuova battuta Renzi.

Renzi_VinitalyL’export e il futuro dell’agroalimentare italiano Circondato da una schiera interminabile di cronisti e di sicurezza, il tour di Renzi si è poi spostato nella conferenza stampa. Dal Vinitaly, che per la prima volta ha ricevuto la visita di un Presidente del Consiglio, Renzi ha spiegato che la sua presenza va nella direzione di una «grande campagna di ascolto. Questo non è un passaggio per assaggiare calici, il punto centrale è che il vino e l’agroalimentare non sono un passatempo ma un pezzo rilevante della nostra cultura e live style, del nostro stile di vita e della nostra economia». L’obiettivo indicato da Renzi è di arrivare a passare da «5 miliardi di export nel settore del vino attuali ai 7,5 miliardi nel 2020, un aumento del 50% in sei anni. È nelle pontezialità dei nostri imprenditori». Renzi ha indicato come possibile mercato di sbocco nel futuro l’Oriente, e in particolare la Cina. Nel settore alimentare l’obiettivo fissato da Renzi è di 50 miliardi di export e per arrivarci. «Il ministro Maurizio Martina presenterà una serie di 18 iniziative concrete sulle quali chiedo agli imprenditori di farci le pulci – ha detto ancora il premier –. Il Governo sarà pronto a recepire i suggerimenti degli operatori del settore che potranno fare le loro osservazioni entro il 30 di aprile, poi faremo tutte le verifiche e il Ministro si prenderà l’impegno di definire entro il 15 maggio le linee guida delle Pac e il piano d’azione di questi interventi che definiamo “campo libero”». Renzi ha promesso anche una riorganizzazione delle agevolazioni fiscali e un finanziamento di 75 milioni di euro per «incoraggiare l’attività dei giovani nell’agricoltura, dobbiamo far sì che il lavoro con la terra torni ad essere considerato appassionante e bello. Questo è il nostro obiettivo».