«Nessun riferimento al mandate agreement tra Mps e Nomura è stato visibile da parte mia nei documenti fornitimi dalla banca». E’ quanto ha testimoniato oggi nell’aula del Tribunale di Siena l’ispettore di Bankitalia Pasquale La Ganga che, tra il 2011 e il 2012, condusse le ispezioni nella banca senese. La Ganga è stato chiamato a testimoniare al processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria, nell’ambito dell’inchiesta su Mps, nel quale sono accusati di ostacolo alle autorità di vigilanza l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni e l’ex capo area finanza Gianluca Baldassarri.
Documento visionato «ben oltre il termine dell’attività ispettiva» Proprio i tre imputati, secondo l’accusa, avrebbero occultato il mandate agreement sottoscritto nel luglio 2009 tra la banca senese e quella giapponese e ritrovato poi in una cassaforte, nell’ottobre 2012, dall’attuale ad di Mps Fabrizio Viola. La Ganga ha inoltre testimoniato di aver visionato il mandate quando, nell’ottobre 2012, gli fu inviato dall’ispettore di Bankitalia Giampaolo Scardone «dopo gli accertamenti» e «ben oltre il termine dell’attività ispettiva». Il teste ha riferito che Scardone gli chiese in quella circostanza se lo avesse mai visto e la sua risposta fu negativa: «la copia del documento fu poi distrutta – ha specificato La Ganga – considerata la confidenzialità».
Le mail nascoste agli ispettori Una decina di mail, perlopiù interne a Mps, tra l’area finanza e l’area risk management e tutte avente come oggetto il mandate agreement tra la banca senese e banca Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria, non sarebbero state fornite a Bankitalia durante le ispezioni tra il 2011 e il 2012. E’ quanto emerso durante l’udienza di questa mattina. Il nome di uno dei tre imputati nel processo, quello di Baldassarri, figurerebbe come destinatario nelle mail non fornite a Bankitalia e che sarebbero datate tra giugno e settembre 2009, nel periodo a cavallo della sottoscrizione del mandate agreement che avvenne a luglio. Durante l’interrogatorio, uno dei Pm titolari dell’inchiesta, Antonino Nastasi, ha sottoposto all’attenzione di La Ganga le mail ma per ciascuna di esse il teste ha rivelato di non averle vista prima. La documentazione in oggetto fa parte della produzione delle difese di Mussari e Baldassarri.
«Interlocutori inaffidabili» L’ispettore di Bankitalia ha inoltre rivelato in aula che il processo di scoperta dell’operazione Alexandria è stato «per step» e «tortuoso» ed è’ avvenuto «tramite una metodologia induttiva». La Ganga ha sottolineato poi che durante l’ispezione aveva preso atto della «inaffidabilità degli interlocutori» riferendosi a Baldassarri e ad altri funzionari dell’area risk management e dell’area finanza di Mps.
Nuova udienza il 24 aprile Alessandro Barnaba, Enrico Bombieri, Giovanni Conti, Flavio Borghese e Raffaele Ricci sono i testimoni che saranno ascoltati alla prossima udienza il 24 aprile nella nuova udienza del processo Mps sulla ristrutturazione del derivato Alexandria. E’ quanto stabilito al termine dell’udienza di oggi il presidente del Collegio Leonardo Grassi che ha sciolto ogni riserva sulle istanze giudiziarie presentata fin qui dalle parti. Respinta inoltre la richiesta formulata oggi dai Pm per l’acquisizione della deposizione di Giovanni Fulci risalente ad ottobre 2013. Fissate anche le udienze successive che si svolgeranno il 23 e 30 maggio e il 6 giugno