aeroportiCome faccio ogni anno, sono andato subito a vedere gli orari estivi dei voli in vigore dal 30 marzo all’aeroporto di Pisa (leggi) e all’aeroporto di Firenze (leggi).

Senza entrare qui nelle polemiche riguardo a holding fra i due aeroporti, società unica e offerta di acquisto da parte di Corporacion America o sulla nuova pista a Peretola (secondo me: manca il posto per realizzarla), ho avuto due conferme.

La prima è che le due società di gestione, Sat e AdF, sanno fare il loro lavoro molto bene: non si fanno guerra sulle compagnie aeree e sulle destinazioni, ma hanno adottato politiche di sviluppo diverse e complementari. Non a caso hanno buoni bilanci e passeggeri in crescita, ormai attestati saldamente oltre i 6 milioni complessivi.

La seconda è che con quasi 80 destinazioni diverse che hanno voli diretti in arrivo in Toscana, sarebbe il momento che gli operatori turistici trovassero il modo per dire davvero “grazie!” agli aeroporti di Pisa e Firenze. Non soltanto a parole, nelle riunioni o nei convegni, quando tutti si tolgono tre volte il cappello, ma poi tutto finisce lì. Dire “grazie!”, con politiche serie di promozione e di accoglienza verso tutti coloro che hanno questa opportunità così facile, e spesso anche a costi competitivi, per arrivare sul nostro territorio.

Certo, ci sono agenzie e strutture ricettive bravi che già lo fanno, ma come sempre è un genius individuale, mentre manca un lavoro organizzato e condiviso che sarebbe invece necessario se vogliamo davvero incentivare gli arrivi di turisti stranieri, in un momento di crollo degli italiani in vacanza.

Non è infatti un caso, anzi è un segnale di allarme bello chiaro, se ogni anno aumentano i voli verso destinazioni turistiche greche e spagnole, e se Turkish airline per il nuovo volo Istanbul-Pisa e la Sas per i voli estivi su Scandinavia, scrivono nero su bianco nei loro comunicati che questi voli sono finalizzati a prendere i turisti italiani e farli volare sui loro aeroporti-hub per connessioni con voli intercontinentali.

Una politica commerciale chiara: con Alitalia sempre in difficoltà, il mercato italiano è un bel “serbatoio” per i loro voli verso Asia e America.

Una politica commerciale altrettanto chiara dovremmo averla noi in Toscana, però: dovremmo essere compatti e aggressivi su città e regioni dove vivono milioni di persone che amano l’Italia e hanno già pronti i voli diretti verso Pisa e Firenze.

I due aeroporti stanno lavorando per noi, da anni. Vogliamo cominciare a ringraziarli davvero?