È scoppiata, finalmente, la primavera. Ed è scoppiata anche la polemica nel Partito Democratico senese. Dopo le recenti vicende di cui abbiamo provato a dare conto nei giorni scorsi, compresa le dimissioni in massa a Sovicille del gruppo dirigente dell’Unione comunale (leggi), stamani Alessandro Starnini non ha retto più. Ha aspettato che tutti rimettessero le lancette sull’ora legale e poi ha sparato su Facebook le sue impressioni. Prima se l’è presa con il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini ( “ho letto che il presidente della provincia ha detto che ora serve una cabina di regia e un master plan di progetti di investimento per Siena 2020. Mi domando cosa ha fatto fino ad oggi”), e poi ha attaccato i vertici del suo partito. E la cosa non è passata inosservata.
“Allora il punto è questo: si son fatte le primarie per i sindaci. Bene, ormai siamo specializzati in primarie che mostrano anche difetti, nel senso che il Partito si riduce a un associazione temporanea di bande per vincere. Ma le primarie si confermano lo strumento per cambiare quando il partito non sente più la necessità di svolte necessarie. Non dimentichiamolo. Tuttavia dopo le primarie non si vede nulla. Non una visione, un progetto o 4 stracci di idee programmatiche per il lavoro, la giustizia sociale, la modernizzazione della nostra provincia e della Toscana”.
“Il vuoto del gruppo dirigente del Pd è totale. Renzi ci prova. Qui il nulla o l’incomprensione più profonda del radicale cambiamento e ricostruzione che bisogna fare. Lo confesso, mi prudono le mani, non possiamo sopportare che 100 anni di progressismo di sinistra di queste terre vengano dispersi per incapacità a cogliere i tempi nuovi e le loro incalzanti domande. Si può e si deve prendere l’iniziativa”
Alessandro Starnini non è semplicemente un iscritto al Pd, ne è stato un importante dirigente negli anni ‘80, già presidente della Provincia dal 1990 al 1999 e poi consigliere regionale per due legislature. Insomma, un uomo dell’apparato a cui oggi “prudono le mani” per come si sta comportando il nuovo gruppo dirigente.
Al suo Post, rilanciato in Rete, ha subito replicato Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd, che non poteva anche questa volta far finta di non aver visto, come accaduto sulla vicenda a Sovicille. “Tutto il contrario – replica Guicciardini -, comunque va bene lo stesso Il percorso programmatico sta andando avanti con già oltre quaranta incontri settoriali. Sparare in modo generico su persone che ci mettono il cuore e la faccia, in modo volontario e senza chiedere niente in cambio, è davvero un bello sport. Mentre in passato si faceva la bella vita, adesso tocca a noi stringere i denti e tenere alta quella tradizione di ci parli anche per gli errori di chi ha avuto sfilze di incarichi”.
Ma Sandro Starnini, che è uno che non le manda a dire e forse sta imparando ad usare pure gli strumenti Social, subito replica al segretario: “Io non sparo su nessuno. Dico quello che penso e quello che vedo, e sono uno che segue. La bella vita l’avranno fatta altri, io mi son fatto un bel culo, almeno con la stessa passione o forse anzi sicuramente di più. Gli errori catastrofici sai bene chi li ha fatti. Io casomai li ho denunciati quando si era ancora in tempo a evitarli con tanto di dimissioni publiche. Tu non mi pare, anzi ci sei rimasto appiccicato anche troppo. Inoltre, dei documenti son pieni i cassetti. Di fatti manco uno”.
È scoppiata la primavera ed anche il confronto-scontro Social tra Democratici pare solo agli inizi. E mancano meno di 60 giorni alle elezioni amministrative.