Dati recenti dell’Associazione italiana degli editori ci informano che la lettura di libri registra una incoraggiante crescita. Sarebbero, infatti, 24 milioni e mezzo le persone (dall’età di 6 anni in poi) che dicono di dedicare parte del loro tempo libero alla lettura. Cifre piacevolmente rimbalzate anche all’interno del Palazzo dei Congressi dell’Eur dove si è conclusa da qualche giorno la Fiera di Roma dei piccoli editori (400 espositori su un totale di circa 2500 sigle presenti in Italia); una manifestazione che cresce di anno in anno e che costituisce ormai un significativo riferimento per l’imprenditoria editoriale e culturale.
Proprio in tema di iniziative legate alla piccola e media editoria ci preme ricordare il workshop promosso lo scorso novembre da Sienalibri sul tema “Essere o non essere editori a Siena. La filiera del libro tra opportunità e sviluppo, risorse economiche e impegno culturale”, per dire come anche nella realtà senese sia emersa, da parte degli stessi editori, l’esigenza di “fare sistema” in modo da migliorare la propria offerta e soprattutto avere una visibilità sul mercato che solo unendo le forze sarà possibile realizzare.
Quanto emerso in quella occasione non è rimasto lettera morta e Sienalibri si sta giusto attivando come tramite fra editori, istituzioni e associazioni di categoria per giungere a delle azioni concrete di promozione delle diverse pubblicazioni prodotte in terra di Siena. Piacerebbe, ad esempio, poter partecipare alle più importanti fiere del libro con uno stand “Sienalibri” in cui tutta l’editoria che opera in territorio senese fosse presente con i propri prodotti di maggior interesse e prestigio. Così come vorremmo poter offrire, sul piano della comunicazione, strumenti qualificati, efficaci, commisurati alle esigenze e non sporadici.
D’altra parte esiste un pubblico di lettori – quello, peraltro, più assiduo e più colto – che non si lascia certo abbindolare dalle classifiche e dai bestseller portati in pellegrinaggio da una trasmissione all’altra della televisione, ma che cerca avventure e percorsi di lettura inconsueti. Insomma, per dirla con Vitaliano Brancati: “E’ vero che ciascuna persona ha sotto il braccio il libro che si merita”. In ragione di ciò parrebbe altrettanto opportuno aiutare i libri a trovare le braccia giuste.

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