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Alessandro Ghinelli Paolo Del Debbio e Mario Agnelli

Un incontro-confronto a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, per definire insieme le linee di un cambiamento del Paese che abbiano i sindaci di grandi e piccole città come protagonisti e non più comprimari. Anche alle ultime elezioni amministrative, infatti, si è confermata la tendenza ad un cambiamento nella geografia politica di molti comuni italiani che, specie in alcune regioni, dal dopoguerra ad oggi non avevano avuto un’alternanza politica. E mentre l’Italia si divide sul Si o il No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, i primi cittadini di molti Comuni eletti con il sostegno di liste civiche, dopo averlo promesso all’indomani delle elezioni del giugno scorso, si sono dati appuntamento per discutere di problemi concreti dei loro cittadini e immaginare soluzioni condivise.

«Fronte comune per le emergenze» «Ogni giorno dobbiamo fare i conti con quelle leggi che rendono la vita amministrativa un inferno – ha detto in apertura del convegno, moderato dal giornalista Paolo Del Debbio, il sindaco Mario Agnelli –. La burocrazia prima di tutto, i soldi che non arrivano più dal Governo, le normative calate dall’alto che non prendono minimamente in conto le esigenze dei Comuni, come quella sulla residenza ai migranti. Perciò, essere riuniti può sembrare qualcosa di straordinario, mentre spero sia l’inizio di un nuovo modo di fare politica. Questo incontro vuole essere una valida strada per poter invertire la rotta rispetto al vecchio modo di operare nella pubblica amministrazione. Il sistema attuale è controproducente per il nostro futuro e lo sviluppo del Paese. Noi sindaci delle liste civiche abbiamo bisogno di fare fronte comune per affrontare le emergenze quotidiane».

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Tanti sindaci dal centro Italia Anche da queste parole, dunque, è parso come il partecipato incontro nella chiesa di Sant’Angelo al Cassero, sia solo il primo di una serie. E a giudicare dalle presenze di primi cittadini toscani, umbri e marchigiani, eletti in liste civiche, c’è da immaginare che la dimensione supererà i confini regionali. All’incontro erano presenti anche i sindaci Nicola Alemanno di Norcia, Albano Bragagni di Pieve Santo Stefano, Fabrizio Cardarelli di Spoleto, Andrea Casamenti di Orbetello, Guido Castelli di Ascoli Piceno, Susanna Ceccardi di Cascina, Arturo Cerulli di Monte Argentario, Silvia Chiassai di Montevarchi, Diego Cinelli di Magliano in Toscana, Antonfrancesco Vivarelli Colonna di Grosseto, Antonio De Bari di Subbiano, Alessandro Ghinelli di Arezzo, Massimo Mallegni di Pietrasanta, Andrea Marchetti di Chianciano Terme, Mario Occhiuto di Cosenza, Sergio Ortelli di Isola del Giglio, Pietro Pii di Casole d’Elsa, Roberto Pella di Valdengo, Alfredo Romanelli di Monterchi, Andrea Romizi di Perugia, Maurizio Gambini di Urbino, Donatella Tesei di Montefalco, Luigi Vagaggini di Piancastagnaio, Alvaro Verbena di Deruta.

I temi che stanno a cuore ai primi cittadini Tra i temi toccati dai primi cittadini, che avevano ciascuno un tempo di dieci minuti, i principali sono stati su trasporti, sanità pubblica, lavoro e sviluppo economico ma anche infrastrutture, turismo e agricoltura. «C’è la necessità di completare il disegno infrastrutturale della Toscana centrale con la Due Mari che attendiamo da quarant’anni e che dovrebbe collegare finalmente Grosseto con Fano – ha dichiarato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. La Due Mari consentirebbe di trasformare la provincia di Arezzo nel nodo del sistema infrastrutturale italiano. Ad oggi il progetto è fermo e i corridoi infrastrutturali in molte parti di Italia non sono stati ancora decisi. L’unico Comune che si è espresso e ha preso una decisione è quello di Arezzo. Ma da qui a dire che sarà completata la Due Mari e la potremo percorrere ci vorranno almeno altri tre mandati, purtroppo. Un altro tema è poi quello dell’alta velocità e dei servizi, soprattutto dei loro costi elevati. Ho chiesto che i Comuni del Centro Italia delle liste civiche facciano un fronte comune su questo tema, in modo da costruire una rete capace di porsi in maniera dialettica con i gestori e la cittadinanza. Basta clientelismi e perdite di tempo. Oggi a Castiglion Fiorentino ho ritrovato quei valori e quel modo di lavorare che caratterizza noi sindaci delle liste civiche di centro destra e ci distingue in modo evidente dai sindaci di centro sinistra».

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Nicola Alemanno

«Avere i piedi per terra» La testimonianza più forte dell’incontro è stata di Nicola Alemanno, primo cittadino di Norcia. Davanti ai sindaci di mezza Italia ha raccontato la tremenda notte del 24 agosto scorso. «È facile parlare di efficentamento energetico dei nostri edifici pubblici, facile e profondamente inutile quando le priorità sono altre», ha detto. «Quando ogni mattina, uscendo di casa, vengo fermato da decine di genitori preoccupati che mi chiedono se le scuole sono sicure e i tetti crolleranno sulla testa dei figli, la parola “efficentamento energetico” somiglia molto ad uno schiaffo in faccia. L’agenda degli interventi dei nostri Comuni va totalmente rivista alla luce delle emergenze effettive dei nostri tempi, non di quelle fittizie. Poi ci occuperemo di altre questioni meno urgenti ma non da trascurare. Come la carta di identità elettronica e la semplificazione burocratica. Ma solo dopo aver pensato alla sicurezza dei nostri cittadini. Per fare il sindaco oggi bisogna avere bene i piedi piantati per terra», ha concluso tra gli applausi.

Non resta, dunque, che aspettare un nuovo incontro di quella “Linea del cambiamento” che nell’omaggio all’antimeridiano di Greenwich che segna il cambiamento della data, vuole essere una linea formata da donne e uomini che rappresentano un fronte unito per cambiare l’Italia in meglio, a partire dai Comuni nei quali viviamo.