«Il quadro che emerge dalla ricerca dell’Agenzia regionale di sanità è proprio questo, un allungamento dell’età, un numero di anziani che in Toscana cresce sempre di più, siamo al 25% della popolazione, con tutto quello che comporta, quindi un aumento della non autosufficienza aggravato dal fatto che oggi le famiglie non sono più quelle di una volta e, quindi, non riescono più a fare una supplenza sul piano sociale, come accadeva in precedenza». Così l’assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, intervenendo questa mattina in conferenza stampa a Firenze per presentare i principali dati della Relazione sanitaria Ars 2015.
Dati sulla sanità toscana Il primo dato dunque che emerge è una popolazione toscana che tende ad avere un’età media più alta che in passato. «Altri dati sono quelli in linea con quelli nazionali, la diminuzione delle nascite, in Toscana segna una percentuale forse maggiore rispetto alla quota nazionale, uno stato di salute che complessivamente, però, è positivo – ha aggiunto Stefania Saccardi -. Aumentano i casi di tumore, ma anche le guarigioni e l’allungamento della vita rispetto a queste malattie. C’è una percezione complessivamente positiva del sistema sanitario, il rapporto prende poi in esame una serie di altri elementi, ad esempio il tema delle dipendenze che ha una leggera flessione ma che si modifica fortemente, anche negli ultimi tempi, in relazione alle sostanze che abbiamo davanti. Tutto sommato il quadro che esce disegna una regione, nella quale le condizioni di salute, non di sanità, quindi tutta la parte che riguarda l’ambiente, gli stili di vita, i toscani svolgono per esempio più attività sportiva rispetto alla media nazionale e ci sono meno casi di obesità fra i bambini, rispetto alla media nazionale. Quindi, un quadro che ci dice di una Toscana dove tutto sommato si sta sommariamente bene e, proprio per questo, si vive di più e meglio».
Occorre incentivare i vaccini In un territorio duramente colpito dai casi di meningite che soprattutto nel territorio empolese hanno segnato la fine del 2015 e l’inizio del 2016, preoccupa e non poco il calo delle vaccinazioni. «Non a caso abbiamo fatto partire una campagna di comunicazione molto forte sulla necessità di ricorrere ai vaccini e -si difende l’assessore Stefania Saccardi– stiamo lavorando anche a una legge che renda obbligatorio il vaccino ai bambini che si iscrivono alle scuole non dell’obbligo. Tutta questa campagna è conseguente al fatto che il numero delle persone vaccinate scende pericolosamente al di sotto della soglia consentita, ritenuta di gregge dall’Oms, quindi tutti siamo impegnati coi professionisti e con una campagna di comunicazione molto forte a far capire che la vaccinazione, come dice lo spot, è un atto di responsabilità verso se stessi e verso gli altri». Ma la nuova riforma sanitaria quando verrà presentata al resto degli assessori e al governatore Enrico Rossi. «Porteremo in Giunta la prossima settimana la commissione di esperti sia giuristi che sanitari che metterà a punto le norme che sono abbastanza già a buon punto – ha precisato Stefania Saccardi -. Infine di non secondario aspetto il fatto che grazie alla crescita del numero di immigrati sul territorio toscano, cresce quasi nello stesso numero le nascita anche in virtu’ proprio dei neonati non italiani. “Il numero degli immigrati negli ultimi 10 anni è raddoppiato nel nostro territorio, quindi, non c’è dubbio che questo dato esista, è una crescita in termini numerici e anche in termini di persone che restano stanziali.-ha concluso l’assessore- Peraltro, è proprio al momento della nascita, ci dice il rapporto, che si crea il link fra gli immigrati e il sistema sanitario. Di solito, la presenza dell’immigrazione sul nostro territorio è abbastanza anonima per il sistema sanitario, invece, si crea questo legame proprio al momento della nascita. Non c’è dubbio che gli immigrati fanno più figli rispetto agli italiani, ma il calo delle nascite è leggermente sotto, ma un po’ nella media nazionale, cioè riflette quello che accade più o meno a livello nazionale. Questo è legato principalmente alla necessità, a mio parere, di maggiori politiche a sostegno della famiglia»