Oggi è il giorno di Francesco Schettino. A due anni dal naufragio della Costa Concordia nelle acque del Giglio, risalirà a bordo della nave. Ma dal Giglio si alza la richiesta di rispettare il dolore di quella tragedia. A farlo questa mattina è stato il sindaco Sergio Ortelli: «Più che i due giorni di Schettino al Giglio – ha detto –  sono importanti i due anni dalla tragedia della Concordia. Questa giornata è importante non perché si accendono i riflettori sull'Isola ma perché si accende di nuovo il dolore per quanto accaduto. E' una giornata importante per fare chiarezza sulla vicenda, come auspicano i gigliesi e tutti quelli colpiti da questa vicenda». Sul ritorno di Schettino al Giglio, il sindaco ha sottolineato «l'indifferenza» dei gigliesi. «Semmai – ha aggiunto – gli atti più eclatanti li ha fatti Schettino sbarcando dal traghetto».

Motore del generatore ossidato Il motore del generatore di emergenza della Costa Concordia sarebbe stato trovato ossidato perché rimasto sommerso quasi due anni in mare fino al riposizionamento in asse della nave avvenuto nel settembre scorso. Secondo altre informazione, inoltre, il quadro elettrico principale della nave appare in condizioni abbastanza normali perché sempre rimasto fuori dall'acqua. Ispezionati anche gli ascensori di poppa, dove alcune porte sono state trovate aperte, altre chiuse.

Terminato l'esame del generatore, ora gli ascensori Sono trascorse quasi due ore dall’inizio del sopralluogo a bordo della Concordia. Schettino con il gruppo di legali e consulenti tecnici di cui fa parte ha terminato da qualche minuto l'esame del generatore di emergenza della Costa Concordia e ora si sta recando  in un altro ponte per verificare gli ascensori della nave. Dopo questa ulteriore operazione programmata nel sopralluogo di oggi, Schettino potrebbe scendere dalla nave e tornare a terra. Tutte le operazioni di verifica sono supervisionate dai giudici del Tribunale di Grosseto e coordinate dai periti incaricati.

Schettino a bordo Poco prima delle 11 Schettino è tornato a bordo della Concordia. L’ex comandante è stato il primo del suo gruppo a sbarcare da una pilotina e salire da una scala esterna appoggiata al relitto. Intanto, per protesta nei confronti dell'andamento del processo sul naufragio della Costa Concordia e dell'efficacia delle operazioni peritali, il legale del Codacons non salirà oggi a bordo del relitto. «Un processo – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – che dopo la violazione dei sigilli non ha più senso: una delle parti responsabili ha fatto e disfatto sul materiale probatorio come a casa propria. La giustizia ha fallito e accettare di fare una perizia su cose già 'periziate' privatamente da uno dei responsabili pure condannato con pena patteggiata, significherebbe rendersi corresponsabili di giustizia negata. Basti ricordare che, secondo alcune ipotesi tecniche, se il generatore di emergenza (periziato privatamente da Costa) avesse funzionato, ben 4 naufraghi non avrebbero forse fatto la fine dei topi nell'ascensore. Semplicemente inaccettabile poi – continua il Codacons – l'uscita del Procuratore Verusio, che il giorno prima di effettuare gli accertamenti tecnici sul generatore di emergenza ha dichiarato che 'sicuramente nessuno è morto a causa del mancato funzionamento di esso'. Affermazione che altro non rappresenta se non un maldestro tentativo di difendere il deficitario operato della Procura, che ha appunto rigettato le richieste di apposizione di sigilli venute dal Codacons ed oggi ne paga le conseguenze».

Schettino parlerà dopo il sopralluogo il secondo sopralluogo a bordo della nave segue quello del 23 gennaio scorso (leggi) . Poco prima delle 9 Schettino ha lasciato la casa presa in affitto all'Isola del Giglio (leggi) ed ha raggiunto il porto insieme al suo avvocato Domenico Pepe per le operazioni preliminari al sopralluogo. Schettino si è diretto verso l'albergo per essere istruito sulle modalità di accesso alla nave. L'auto sui cui viaggiava è stata 'scortata' da una barriera di operatori tv e fotografi che ne hanno quasi bloccato la marcia, ma l’ex comandante non ha risposto ad alcuna domanda dei giornalisti, né ha detto qualcosa, dirigendosi direttamente verso l'ingresso della hall dell'albergo. Terrà, invece, una conferenza stampa al termine del sopralluogo. «Fermateli, dovete fermarli, non riesco a passare» Così Schettino, uscendo dall'albergo del Giglio per recarsi all'imbarco diretto alla Costa Concordia, ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili urbani perché gli liberassero il passo dalla folla di decine e decine di giornalisti, fotografi e operatori tv che lo hanno immediatamente attorniato mentre si accingeva ad imboccare a piedi la stradina lungo il porto.Ci sono stati spintoni, urla, ad un certo punto Schettino si è rifugiato nella veranda di un ristorante chiedendo ancora alle forze dell'ordine aiuto per poter camminare verso l'approdo. Dopo una breve sosta, il comandante ha ripreso a camminare, a passo svelto, inseguito e marcato stretto da un gran numero di telecamere e microfoni, quindi ha raggiunto il box dove, anche a lui, vengono consegnati casco anti infortunistico e giubbotto salvagente, mentre già indossava scarpe antiscivolo.

Pm e giudici sull’isola I Pm di Grosseto Alessandro Leopizzi e Stefano Pizza sono arrivati sull’isola poco dopo le 9 e si stanno preparando ad effettuare il secondo sopralluogo sulla Costa Concordia previsto stamani per esaminare il generatore di emergenza che non funzionò la sera del naufragio. Non parteciperà alle operazioni il Procuratore capo Francesco Verusio. Arrivati anche i giudici del processo per il naufragio della Costa Concordia, il Presidente Giovanni Puliatti e i giudici a latere Sergio Compagnucci e Marco Mezzaluna.