Per meno di un’ora il suo nome è circolato come nuovo assessore alla cultura della Regione Toscana. Poi Tomaso Montanari, storico dell’arte, ha dovuto fare i conti con il veto dei renziani che lo hanno allontanato dal prestigioso incarico. Eppure il governatore Enrico Rossi aveva puntato molto su di lui: «Avrei voluto che Tomaso Montanari assumesse le deleghe alla cultura – ha scritto il presidente sul suo profilo facebook – . Ho una forte stima per lui, studia e difende con passione e militanza civile uniche il nostro patrimonio. La presenza di giovani come lui mi fa ben sperare nel futuro del nostro paese e della nostra cultura. Anche se non sarà lui direttamente a guidare l'assessorato continuerò a coinvolgerlo e a confrontarmi con lui. Il prossimo assessore alla cultura dovrà avere un profilo alto, solido, con forte autonomia come il suo».
Musei e chiese ad ingresso gratuito Passione e militanza civile che mette in campo ogni giorno nel suo ruolo di docente universitario al’Università degli studi di Napoli ‘Federico II’ e di storico dell’arte con l’obiettivo di divulgare il senso della Bellezza e far innamorare o rinnamorare gli italiani dell’immenso patrimonio artistico che hanno a disposizione. «E' necessaria una rialfabetizzazione culturale degli italiani – ha dichiarato in una recente intervista (leggi) – e si può ripartire dai più piccoli, tornare a spiegare l’arte ai bambini, con linguaggi semplici ma efficaci. Non importa, infatti, che sappiano chi è stato Giotto, quando e dove è nato, ma che imparino a riconoscere la Bellezza dovunque si annidi. Solo così, in futuro potranno proteggerla. Non si può amare e quindi difendere ciò che non si conosce». E per far amare le bellezze che l’Italia ha, proprio da Montanari parte la proposta-provocazione di rendere ad accesso gratuito musei e chiese: «Nelle biblioteche si entra gratuitamente, non vedo perché i musei, così come le chiese, debbano essere a pagamento».
Il peso del vecchio Spedale senese A proposito dei luoghi della cultura da tutelare e valorizzare, di recente Montanari ha fatto parecchio parlare di sé a Siena con il suo articolo al vetriolo sulle pagine de Il Fatto quotidiano in cui criticava la possibilità che un luogo antico e storico come il vecchio Spedale, il Santa Maria della Scala, potesse ospitare il nuovo punto vendita di Eataly (leggi). Siena come esempio tra tante città italiane e un’unica idea: il patrimonio artistico non va considerato come il “petrolio” della economia (in grado di produrre denaro e ricchezza) ma piuttosto una risorsa che da secoli serve a formare buoni e consapevoli cittadini «perché una Nazione più colta sarà per forza anche più ricca».
La Bellezza come motore di sviluppo E anche per questo Montanari si batte per la gratuità di chiese e mostre, una provocazione intellettuale ma anche il desiderio profondo di cambiare qualcosa. Partendo dai giovani, dai suoi studenti, da tutti coloro che in modo più o meno spontaneo fanno dell’arte, della cultura e della Bellezza il proprio “petrolio”. Perché chiese, musei e monumenti in Italia contribuiscano a creare cittadini migliori.