Destini diversi attendevano Pistoia e Mens Sana, la prima impegnata nel confronto contro la prima in classifica Milano e la seconda contro il fanalino di coda Pesaro. Anche gli esiti sono stati diversi, con una sconfitta arrivata all’ultimo per la Giorgio Tesi e una vittoria che regala un po’ di fiato a Siena, dopo il brutto stop dell’ultimo turno contro la Virtus Bologna.

Qui Pistoia Ci hanno provato fino all’ultimo i ragazzi di Moretti e per un po’, su quel 65-55 quasi sul finire del terzo quarto, l’impresa sembrava davvero possibile. Non sono bastate due prove sontuose di Wanamaker e Gibson, né il parziale 17-0 con cui i padroni di casa hanno provato a scavare un solco tra sé e l’EA7. Troppo talento in questa Milano, soprattutto troppa difesa: nell’ultima frazione di gioco infatti gli uomini di Banchi hanno innalzato un vero e proprio muro davanti al proprio canestro, su cui la Giorgio Tesi si è infranta ripetutamente, mentre dall’altra parte le scarpette rosse raccoglievano giocate da tre punti che alimentavano la loro rimonta. A concluderla c’ha pensato Daniel Hackett, vero mattatore della serata per i milanesi e presentatosi anche senza dread, mostrando però la differenza tra lui e Sansone: anche rasato a zero infatti il numero 12 dell’Olimpia è stato comunque il migliore in campo per l’EA7. Pistoia rimane amareggiata per un -9 finale che alla fine non rispecchia affatto i valori visti in campo, ma ora non resta che voltare pagina e pensare alla partita ancora più importante di domenica prossima contro Cremona.

Qui Siena Titoli come quello di capocannoniere dell’Ncaa non si vincono certo per caso ed Erick Green ci ha tenuto a farlo sapere domenica contro Pesaro. L’ex Virginia Tech infatti ha messo su una prestazione da 34 punti in 33 minuti, con un solo errore al tiro e un incredibile 40 di valutazione. Sufficiente affinché la Mens Sana riuscisse ad avere la meglio su una Pesaro che ha potuto schierare un Elston Turner scintillante e che le ha anche regalato il vantaggio sul 27-30, in chiusura di secondo quarto. Ma la vera svolta avviene nel terzo quarto, quando Pesaro riesce a realizzare solo 14 punti e la Mens Sana costruisce quel vantaggio che poi riuscirà a gestire per il resto della partita. Nell’ultimo quarto infatti i tentativi di rimonta degli uomini di coach Dell’Agnello non arriveranno mai oltre il -10, consegnando così due punti molto importanti per la classifica biancoverde. Se tra le note liete della serata spicca un Green fantascientifico non può non essere citato anche Haynes, molto concreto anche in cabina di regia oltre a Nelson, che conferma ancora una volta i suoi progressi.