Nuove speranza per la diagnosi precoce dell’autismo e nella comprensione dei meccanismi della malattia. La scoperta che apre nuove strade arriva da uno studio realizzato da un team multidisciplinare dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e dell'Università di Siena.
Verso la diagnosi precoce «Attraverso l'osservazione al microscopio elettronico a scansione – spiega il dottor Joussef Hayek, direttore UOC Neuropsichiatria Infantile – abbiamo scoperto che i globuli rossi dei bambini autistici hanno una forma ellissocita, somigliante cioè a una foglia di olivo invece dell’aspetto normale di disco biconcavo. Inoltre una proteina estremamente importante per la forma di tutte le cellule, la beta-actina, risulta carente o quasi assente nelle membrane dei globuli rossi dei pazienti autistici, in parte in conseguenza a stress ossidativo. Questi risultati- dichiara Hayek – aprono nuovi orizzonti di speranza nella diagnosi precoce dell’autismo e nella comprensione dei meccanismi della malattia, dato che, fino a oggi, la diagnosi di autismo è stata basata solo sull’osservazione clinica, ossia su disturbo della comunicazione verbale e non verbale, difetto di relazione e difetto d’immaginazione e imitazione»
Professionisti al lavoro Nello studio, appena pubblicato nella rivista Mediators of Inflammation, sono stati esaminati 15 bambini autistici, 15 bambini sani come gruppo di controllo e 15 bambini con differenti malattie neuropsichiatriche non autistiche. La ricerca è stata realizzata principalmente da professionisti dell’AOU Senese e dell’Università degli Studi di Siena: Joussef Hayek, Lucia Ciccoli, Claudio De Felice, Eugenio Paccagnini, Silvia Leoncini, Alessandra Pecorelli, Cinzia Signorini, Giuseppe Belmonte, Roberto Guerranti, Alessio Cortelazzo, Mariangela Gentile, Gloria Zollo, Thierry Durand, Giuseppe Valacchi e Marcello Rossi.