Tutti a processo gli imputati per il caso Mps accusati di aver architettato e portato a termine una serie di operazioni finanziarie ritenute irregolari con cui sarebbero state occultate le perdite dopo l’acquisto da parte della banca senese di Antonveneta. A decidere il rinvio a giudizio degli ex vertici di Rocca Salimbeni, Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri rispettivamente ex presidente, ex direttore ed ex responsabile dell’area finanza dell’istituto di credito toscano e’ stato il Gup di Milano Livio Cristofano. Il dibattimento che riguardera’ anche, tra gli altri, Nomura International Plc, Deutsche Bank AG e la sua filiale londinese, prendera’ il via il prossimo 15 dicembre davanti alla seconda sezione penale del Tribunale.
Focus su derivati Santorini e Alexandria Il giudice, che ha ritenuto che il compendio probatorio sia tale da richiedere il vaglio di un Collegio, come hanno chiesto i Pm Giordano Baggio, Mauro Clerici e Stefano Civardi, ha mandato inoltre alla sbarra l’ex direttore finanziario Daniele Pirondini e un altro ex manager Mps, sei dirigenti, cinque dei quali ex dipendenti, di DB – tra questi figura il nome di Ivor Dunbar, ex capo dei global capital markets – e, per Nomura, l’ex ceo Sadeq Sayeed e l’ex responsabile vendite per l’Europa e il Medio Oriente Raffaele Ricci. Le accuse, a vario titolo, sono di falso in bilancio, aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza, senza pero’ l’aggravante della transnazionalita’. Aggravante originariamente contestata dai Pm ma poi esclusa dal Gup. Al centro delle indagini, trasmesse dalla Procura di Siena a quella di Milano, ci sono le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh e sulla cartolarizzazione Chianti Classico. Operazioni, attraverso le quali, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero stati indicati centinaia di milioni di euro di utili, mai prodotti effettivamente. E allo stesso tempo sarebbero state occultate perdite miliardarie con dati di bilancio truccati per oltre 2 miliardi di euro.
Stralciata la posizione di Mps Tra le parti civili, oltre a un migliaio di risparmiatori, ci sono Monte dei Paschi nuova gestione, Banca D’Italia e Consob. «Ci difenderemo in tribunale e non abbiamo ulteriori commenti per oggi», si e’ limitata a commentare Deutsche Bank. Per la vicenda la posizione di Mps è stata stralciata: l’istituto di credito senese ha chiesto di patteggiare a 600 mila euro di sanzione penale con confisca di 10 milioni. Sull’istanza il giudice Cristofano decidera’ il prossimo 14 ottobre.