mispiLa Misericordia di Pisa rischia di sparire. Il pericolo è la messa in liquidazione, dopo che l’assemblea dei soci ha bocciato la proposta di nuovo statuto fatta dal commissario Gabriele Brunini. La notizia è stata pubblicata stamani dal Corriere Fiorentino. In virtù dell’esito dell’assemblea l’arcivescovo pisano Giovanni Paolo Benotto potrebbe nominare un commissario liquidatore che accompagni l’ente alla definitiva chiusura. L’arciconfraternita ha più di 10 milioni di euro

di debiti e 22 dipendenti e le ultime radicali cure dimagranti sono servite solo ad arginare l’emorragia finanziaria ma non a risanare il dissesto economico accumulato negli anni passati.

Misericordia di Pisa a rischio sparizione La situazione è gravissima e a certificarlo ci pensa lo stesso presidente delle Misericordie toscane, Alberto Corsinovi: «Il mandato dell’attuale commissario scade sabato – ha spiegato ai dipendenti – ma non si potrà procedere al rinnovo delle cariche perché l’attuale statuto contiene pesanti violazioni di legge, a cominciare dalla non democraticità di alcune norme, che prevedono nomine di magistrati», cioè gli amministratori della confraternita, «o la possibilità per i familiari di dipendenti di ricoprire cariche sociali. La mancata approvazione del nuovo statuto pone un serio problema al proseguimento dell’attività». Tra le principali novità previste dal nuovo statuto bocciato in assemblea, c’è anche l’uscita dell’arcivescovado (che nomina ora tre magistrati) dalla governance sociale.