image_00003Riaperta ad Arezzo la Casa delle Energie, grazie all’interesse di Nuova Energia, aggiudicataria della gara pubblica e Graziella Holding. Il progetto è maestoso e poliedrico e sembra sposare, almeno nelle parole del direttore Fabio Mori, l’originario disegno di riconversione degli spazi che vuole la Casa delle Energie come «punto di riferimento di livello nazionale per le eccellenze tecnologiche e luogo di studio e d’informazione su risparmio energetico e fonti rinnovabili».

image_00007Progetto green «Il nostro è un progetto green ricco di sfaccettature. La Casa delle Energie sarà la vetrina del pensiero contemporaneo della città di Arezzo. Non sarà più semplicemente un luogo fisico ma uno spazio vivente – ha dichiarato Fabio Mori, presidente di Nuova Energia e nuovo Direttore della Casa delle Energie -. Sensibilizzazione verso le energie rinnovabili, grandi eventi, arte e cultura: questi sono i nostri temi forti. Creeremo un polo di formazione. Vogliamo stringere la nostra collaborazione con i più importanti poli universitari della Toscana. La propensione  per il settore energetico è anche dialogo col cittadino, per questo abbiamo istituito il nostro ‘Sportello Energia’ dove poter dare consulenza sull’autosufficienza energetica nelle abitazioni domestiche. Il tutto in continuità con la grande storia della Fonderia Bastanzetti. Furono i primi ad Arezzo nell’Ottocento ad alimentare completamente con l’energia elettrica la propria azienda. Furono dei pionieri. Noi vogliamo esserlo nelle buone pratiche e nell’innovazione attraverso l’energia pulita».

image_00009L’inaugurazione Ad animare la riapertura anche un’esposizione d’arte contemporanea del maestro aretino Giuliano Caporali, “Untitled, realizzata in collaborazione con Birgit Fraisl curatrice de Galerie Artdepot Innsbruck. Presenti alla cerimonia di riapertura Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo; Marcello Comanducci, assessore alle attività produttive; Lucia De Robertis, vicepresidente del Consiglio Regionale; Vincenzo Ceccarelli, assessore infrastrutture e mobilità della Regione Toscana; Marco Donati, deputato; Gianni Gori, presidente Graziella Holding; Fabio Mori, direttore della struttura, e il sociologo Karl-Ludwig Schibel esperto di ambiente ed energia nella contemporaneità.

image_00005La storia di uno dei simboli di Arezzo I Bastanzetti, imprenditori siderurgici di Udine, nel 1889 decisero di acquistare la Bertilacchi e Gaggioli. Portarono innovazione, fecero seguire corsi professionali ai propri operai, furono fra i primi ad assicurare i dipendenti. Durante le due guerre la Bastanzetti si specializzò nella produzione di campane. Fin dai primi anni del Novecento esportò i propri manufatti in tutto il mondo, affermandosi come leader nel settore. Anche la preziosa campana dell’Andrea Doria proveniva dalle fonderie di Arezzo. Distrutta dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale, l’azienda in pochi mesi riprese le produzioni. Chiuse definitivamente i battenti nel 1986. Da lì ebbe inizio un periodo buio, durato quasi 30 anni. Divenuta un vero e proprio cancro per la città, posizionata a ridosso del centro storico in un pericoloso stato di abbandono e degrado – immondizia, detriti, mura pericolanti, topi, amianto e piante altissime – nel 2012 è rinata dalle proprie ceneri come Casa dell’Energia. Restaurata grazie all’intervento del Piuss, con 1 milione di euro di fondi europei, 625mila euro di Coingas e 400mila euro del Comune di Arezzo negli ultimi anni è rimasta pressoché  deserta.  Una cattedrale nel deserto tra le mura di Arezzo, un contenitore di oltre 2mila metri quadrati di architettura ecosostenibile rimasto inutilizzato per un mix di costi di gestione e mancanza di contenuti. Fino ad oggi.