Rania di Giordania
Rania di Giordania
Rania di Giordania

Quando ha fatto il suo ingresso sugli scalini di Palazzo Vecchio il silenzio che ha avvolto Piazza della Signoria a Firenze è sembrato simile a quello di quando un’altra eccellenza del mondo della politica internazionale varcò la soglia della casa del comune del capoluogo della Regione Toscana, Angela Merkel per il bilaterale Italia-Germania con Matteo Renzi del 20 gennaio 2015. La principessa Rania di Giordania ieri sera ha illuminato la scena della serata finale della ‘Celebrity fight night’, evento benefico organizzato dalla fondazione di Andrea Bocelli per raccogliere soldi in favore di opere benefiche ed in particolare della cura per il Parkinson. Non a caso una delle invitate della quattro giorni voluta per il terzo anno di fila dalla stella internazionale della lirica, originario di Lajatico, è stata la moglie del da poco scomparso, Mohamed Ali, Lonnie.

Evander Holyfield e la moglie
Evander Holyfield e la moglie

La regina Rania ricorda le vittime del terremoto Ma Palazzo Vecchio è stata il ritrovo per la ‘Celebrity fight night’ di molte bellissime donne del jet set italiano ed internazionale. Infatti hanno rubato la scena ai vari Nicolas Cage, Evander Holyfield e Zubin Metha, le bellezze italiane Maria Grazia Cucinotta, Milly Carlucci, Elisabetta Canalis, Melissa Satta, oltre ad Agnese Renzi, ma anche la top svedese Victoria Silvsted. Durante la cena di gala la regina Rania ha rivolto un suo pensiero alle vittime del recente terremoto che ha colpito il Centro Italia. «A nome del popolo della Giordania – ha detto -, desidero innanzi tutto esprimere le mie condoglianze al popolo italiano per coloro che sono periti nel terremoto del mese scorso ad Amatrice. Siamo solidali con tutta Italia ora che inizia il difficile processo di ricostruzione. Ma sono certa che l’Italia sapra’ ricostruire e potra’ guarire». Rania di Giordania ha poi raccontato la sua gioia di essere nuovamente nel capoluogo toscano: «Ritorno a Firenze sempre con grande gioia per lo spirito dell’umanità di questa città – ha sottolineato – Firenze è la culla del Rinascimento, qui sono nate arte, musica, cultura, la summa della bellezza.  A quei tempi c’era bellezza e caos, luci e ombre proprio come oggi. Viviamo tempi difficili, il caos domina alcune parti del mondo, la Siria, il Sudan e alcuni vorrebbero ridurre questi Paesi in bianco e nero lasciando per solo colore il rosso del sangue. Distruggono il patrimonio di città come Palmira, è una guerra contro la civiltà e contro l’infanzia. Omran, il bambino di Aleppo, è l’immagine di tutto questo: il suo silenzio urlava, ma il mondo non ha saputo parlargli. Cinque secoli fa Michelangelo scolpì a Firenze il David, simbolo di un momento dell’uomo tra scienza e azione. Ecco oggi stiamo vivendo quello stesso momento e sono sicura che c’è bisogno di un nuovo Rinascimento per dare voce a chi non l’ha più».

Elisabetta Canalis
Elisabetta Canalis

Canalis: «Fantastica occasione per tornare in Italia» «Per me questa è stata una fantastica occasione di tornare in Italia – ha raccontato invece dal red carpet Elisabetta Canalis – Ci tengo a ringraziare Veronica e Andrea Bocelli che considero amici e che hanno allestito questo evento per una causa tanto importante. Negli Stati Uniti sono abituata a partecipare a questi eventi dove la beneficenza è un segno distintivo».

Bocelli: «Mohamed Alì è un esempio per tutti» «Sono felice di aver creato un evento per uno scopo tanto nobile che ci impegna tutti – ha sottolineato invece il padrone di casa Bocelli – Rania di Giordania ci teneva ad esserci perchè ha sentito parlare delle passate edizioni e voleva portare il suo messaggio ma in questi giorni è stata con noi anche la vedova di Mohamed Ali’. Il marito non è stato solo l’uomo che ha rivoluzionato il pugilato, un uomo di sport che abbiamo ammirato e seguito, una persona che ha attraversato tre generazioni ma è stato anche un’icona che è riuscito a mettere in collegamento perfetto il cervello ed il cuore: ha detto di no alla guerra e alla violenza, rinunciando alla cosa piu’importante che era riuscito a conquistare fino a quel momento, cioè la medaglia olimpica quindi è un esempio per tutti».